Nel corso dei mesi di Settembre e Ottobre del 2004 alcuni equipaggi affiliati e non dell'International Europa Club di Bologna hanno partecipato ad una "spedizione" organizzata nei territori di Turchia, Siria e Giordania.
Questo il dettagliato diario redatto da Grazia Berolli e Ademaro Pieralli che volentieri pubblichiamo e che riteniamo possa essere di valido aiuto a quanti fossero intenzionati alla visita di tali splendide località.

Le foto sono di Gigliola e Alberto Sanmarchi.

I Signori Sanmarchi Alberto e Squarzanti Giorgio si rendono disponibili per qualsiasi informazione al riguardo e sono raggiungibili attraverso l'International Europa Club di Bologna.




Turchia-Siria-Giordania
 

25 sett. 2004: sabato, tempo variabile, temp. 12°.
Partiamo da casa (Firenze)  direzione Ancona ove arriviamo alle 18,00 nel porto: ritroviamo gli amici di sempre Gigliola, Alberto, Gabriella e Giorgio unitamente al resto del gruppo, in totale 14 camper.
Dopo i vari convenevoli di rito ed una cena frugale, alle 20.30 ci imbarchiamo sulla nave “Marmara Lines” non molto grande ma abbastanza confortevole. Dopo una visita sommaria alla nave e tranquillizzati Alberto ed Ademaro con il cerotto (soffrono il mal di mare), ci ritiriamo per la notte nella cabina, anche perché il mare è piuttosto agitato!  Notte un po’ ballerina, ma alle prime luci dell’alba, finalmente, il mare si calma con immenso piacere di tutti! Da ora in avanti dobbiamo far passare le ore che ci separano per arrivare a “Cesme” nel migliore dei modi!
Domenica 26 e Lunedì 27: le ore trascorrono lentamente fra relax e libagioni varie, alternati a sit-in di convenevoli, accompagnati da rullii e beccheggi della nave a volte molto accentuati. Il tempo abbastanza variabile, nei momenti di sereno ci permette di scrutare l’orizzonte su terre ed isole più o meno lontane. Così procede la navigazione, fino alla mattina di Martedì 28, quando alle ore 7.30 attracchiamo nel porto di Cesme.



28 sett. 2004 martedì tempo bellissimo temp. 22°
Cesme - Banaz-Usak  km.339
Dopo il disbrigo delle varie formalità doganali, proseguiamo in territorio turco per raggiungere la frontiera con la Siria. Il tempo impiegato per superare la dogana è stato di 3 ore.
Prendiamo direzione Izmir in autostrada: nel proseguire attraversiamo caotici paesi e congestionate cittadine; verdi piantagioni di cotone e aridi terreni sassosi. Lungo le strade, abbastanza buone e con un  traffico disordinato, al passaggio della nostra carovana, troviamo spesso qualcuno che ci saluta cordialmente. Alle 18.30 circa  ci siamo fermati, per la cena e la notte, nel parcheggio di un distributore nei pressi di Banaz-Usak.

29 Sett. 2004 mercoledì tempo bellissimo temp. 13°
Banaz-Usak - Nigde  km.489
Partiamo verso le 8,00  direzione Afion - Konia: strade solitamente abbastanza buone e tutto procede regolarmente. Pianure desolate a perdita d’occhio e ogni tanto sparuti paesini dalle case col tetto di paglia fanno da cornice ai nostri mezzi che viaggiano in mezzo ad un traffico caotico.
Anche per oggi sono circa le 18,00 quando ci fermiamo per la cena e la notte, nel parcheggio di un distributore.


30 sett. 2004 giovedì tempo bellissimo temp. 20°
Nigde - Cilvegozu (frontiera con la Siria)  km.362
Partenza ore 9, direzione Tarsus - Adana; percorso per la maggior parte quasi tutto in autostrada, attraverso montagne e vallate di pietra vulcanica. Le città hanno l’impronta “moderna” o per meglio dire vi sono enormi agglomerati con grattacieli altissimi.
Di seguito ancora autostrada direzione Iskenderum, transitiamo in un territorio molto popolato, ma con grandi spazi verdi ove spuntano quà e là molti minareti che a momenti ci fanno sentire i particolari lamenti delle loro preghiere. Sosta pranzo sul lungomare della cittadina di Iskenderum e poi di nuovo in strada direzione la frontiera con la Siria.  Ora il nostro percorso attraversa tantissimi appezzamenti di terreno coltivato a cotone e nel mezzo molta gente a raccoglierlo.
Sulle 18,00 arriviamo a Cilvegozu frontiera turca, ove ci fermiamo per la cena e la notte.
Domattina passeremo in Siria!!


01 Ott. 2004 venerdì tempo bellissimo tempo 21°
Civegozu - Kafer Ammeh (Aleppo) Camping  km. 73
Sveglia all 8,00: Ad attraversare la frontiera Turca ed entrare in Siria, per i vari iter burocratici, impieghiamo 5 ore. Riprendiamo direzione Aleppo (ora la temperatura è di 35°), all’intorno vediamo terreni sassosi ed aride colline: in lontananza nel riverbero del sole, sonnecchiano all’ombra dei minareti, piccoli e grandi paesi dalle casette basse, del colore della terra.
La strada è buona e scorrevole. Visitiamo il monastero di S.Simeone presentato e illustrato dalla nostra guida “Saaman” molto "professionale" e ben preparata. E’ una grandiosa chiesa di San Simeone  eretta tra il 476 ed il 491, attorno alla celebre colonna su cui il santo trascorse 38 anni della sua vita senza mai scendere. Le rovine della chiesa e del monastero, sorgono su una montagna del Massiccio Calcareo, sopra l’antica città di Telanissos.
Una splendida facciata, ricca di armonia ed equilibrio ha accolto per secoli i pellegrini diretti alla colonna del santo: resti pregevoli con archi e capitelli vari sono sparsi un po’ ovunque. Insieme alla via sacra, fa bella mostra di sé un  battistero, un ottagono a cupola del 500 circa elegante e ben conservato che prende luce da numerose finestre. La terrazza davanti alla facciata della basilica occidentale dà direttamente sul ripido fianco della montagna ed in qualsiasi momento della giornata offre uno splendido panorama. Finita la visita, sorseggiamo nel piccolo bar dell’uscita, un buon the alla menta; dopo un breve riposo riprendiamo i camper e arriviamo al campeggio.
Sistemati, ceniamo con i tavolini all’aperto vicino ai nostri camper, accarezzati da un piacevole venticello. Fine  serata molto piacevole poi tutti a "nanna", domani visiteremo la città di Aleppo.


02 ott. 2004 sabato tempo bellissimo temp. 20°
Visita alla città di Aleppo.
In mattinata, verso le ore 9,00,  con un pullman a noi riservato ci rechiamo in visita alla città di Aleppo.
E’ una delle città più antiche del mondo, culla delle civiltà ed anche una delle più aperte e vivaci del Medio Oriente. La popolazione è assai varia; arabi turchi, armeni che oltre alle etnie si mescolano le varie religioni nella più assoluta libertà.  Per prima cosa visitiamo la bellissima cittadella: situata sulla sommità di una collina ove il suo panorama abbraccia in ogni direzione, insieme al vasto altopiano circostante, il mare di case, tutte grigie, dal quale emergono moschee e minareti. E’ una delle più belle fortificazioni arabe con una gigantesca parte eretta fra XIII e il XVI secolo che permette di accedere al suo interno. Per la maggior parte, ben conservata si mostra nel suo splendore dimora bellissima: l’ingresso principale ricorda il sultano Khalil: tre portali con decorazioni di draghi e leoni: cinque corridoi a gomito rendevano più facile la difesa: grandi sale ed un cortile con i mosaici: i bagni e la sfarzosa sala del trono con soffitto originale. Lasciata la cittadella ci rechiamo per l’ora di pranzo in un bellissimo e caratteristico ristorante ove mangiamo deliziosamente bene, in un originale cortile con pietanze gustosissime tipicamente siriane. Rifocillati e riposati riprendiamo la nostra visita nel labirinto della città vecchia ove veniamo trascinati dall’esuberante confusione del suq nei suoi km. di mercato in gran parte coperto. Questo è il cuore di Aleppo, con i suoi odori, colori, rumori: una sollecitazione per tutti i sensi. Terminiamo la nostra escursione della città con un the alla menta e poi ripreso il pulman rientriamo in campeggio.
Insieme ai lavori di routine, ceniamo ancora nel fresco della sera con i compagni della giornata.


03 ott. 2004 domenica tempo bellissimo temp. 21°
Kafer-Ammeh - Al Haffan  km. 218
Lasciamo il campeggio “Kaddour” direzione “Ebla”: ad interrompere il grigio colore dei terreni sassosi, ci pensano il verde degli olivi e delle piantagioni di cereali, il rosso ocra dei campi arati ed il giallo paglierino dei frumenti già raccolti. Fra gli appezzamenti di cotone, spuntano, nei loro abituali vestiti dalle mille sfumature, infaticabili raccoglitrici. Ai lati delle strade e nei villaggi, schiere di bimbi, con negli occhi la più tenera ed innocente meraviglia, ci salutano allegramente. 
Dopo poco arriviamo nel sito archeologico di “Ebla”: un antichissima città che ci presenta, nei suoi mirabili reperti, come poteva essere “quattromila” anni fa la sua conformazione planimetrica.
Breve sosta e poi riprendiamo direzione Ma ‘Arrat: per il momento la temperatura è piuttosto accettabile (30°) soprattutto mitigata da un fresco vento a volte  impetuoso.
Sosta pranzo nel parcheggio del sito di “Apamea” uno dei più importanti del Medio Oriente, che visiteremo dopo la pausa. Il colpo d’occhio che presenta la splendida strada colonnata è eccezionale, anche per la spettacolare posizione su di un’altura ai margini della piana dell’Oronte. Si estende da nord a sud per una lunghezza di 2 Km. ed una larghezza di mt. 37.5 con la carreggiata coperta di lastroni che misurava oltre 22 mt. Le colonne scanalate con andamento inverso una dall’altra stanno dimostrando a tutt’oggi, quanto splendida fosse stata questa città. La nostra guida ci documenta con professionale chiarezza e semplicità su tutta la vita che si svolgeva al suo interno. Finita la bella visita al sito, riprendiamo il viaggio attraverso una strada di montagna (altezza 1380 con una temperatura di 16°) con suggestivi panorami mozzafiato sopra tutta la vallata che, vista l’ora (le 18,00), ci sta presentando i colori tenui del tramonto.
Dopo il valico, ci inoltriamo in banchi di nebbia e  villaggi con tantissime abitazioni molto recenti.
Ancora, alle prime ombre della sera, con nell’aria i lamenti cantati del muezzin, arriviamo a Al Haffan. Ci sistemiamo nel parcheggio di un ristorante per la cena (che facciamo nello stesso con pesce ed antipasti vari) e la notte.
A domani.


04 Ott. 2004 lunedì tempo bellissimo temp. 22°
Al Haffan-Krak dei cavalieri  Km.198

Stamattina alle 9,00 (puntuali come svizzeri) le nostre private e personali guide sono venuti a prelevarci per la visita al castello di Saladino, 2 pulmini e via in allegra compagnia.
Al rientro  riprendiamo i camper direzione Latakia: arrivati, al sito di Ugarit, breve visita, poi di nuovo in strada direzione Tartus, ove lungo la spiaggia pranziamo.
Finito la sosta, la nostra direzione è il Krak dei cavalieri. Dopo vari Km. arriviamo su di una ripida collina, ci fermiamo per la notte nel piazzale antistante il grande castello. Quattro chiacchiere in compagnia e poi a letto il resto a domani.


05 Ott. 2004 martedì tempo bellissimo temp. 20°
Krak dei cavalieri - Damasco  Km. 298
Oggi è in programma la visita del bellissimo castello “Krak dei cavalieri”, grandioso complesso che offre un colpo d’occhio straordinario: le mura che formano la cinta della rocca superiore, hanno una robusta barriera di pietroni squadrati affiancati da torri. Fra la rocca superiore e quella inferiore vi si trova un fossato pieno d’acqua: superato il quale ci sono stalle, magazzini e locali vari con soffitti a volta veramente spettacolari. Sul lato ovest si affaccia un cortile con un portico gotico di espressione francese con finestre bifore tipiche dell’architettura crociata. Dietro il portico è la sala grande sorretta a volte a crociera appoggiate su mensole. Di fianco a questo ambiente si estende per ben 120 Mt. la sterminata lunga sala che serviva quasi certamente come dormitorio per i soldati. Alla sua estremità si trovano una fontana ed un forno: poi si esce di nuovo nel cortile di fronte ad una cappella ad una navata con archi in campate  trasformata in moschea con mihrab. Una scala sul lato occidentale ci porta al piano alto segnato da camminatoi di ronda, ove si gode uno spettacolare panorama. Finita la visita, ci rechiamo ad Hama, città famosa per le norie: la raggiungiamo all’ora di pranzo ed in un parcheggio ci sistemiamo per "rifornimento calorie"!
Mentre mangiavamo, sono venuti a trovarci, un gruppo di ragazzini che uscivano da scuola, pieni di domande circa la nostra provenienza, i nomi ecc. ecc.: molto educati e carini hanno portato tra i nostri camper una nota di colore e di allegria.  Poi, siamo andati a vedere le “norie”, gigantesche ruote, cigolanti, di legno che da secoli pompano l’acqua del fiume nei campi per l’irrigazione: ne esistono ancora una decina e nei dintorni, più o meno grandi una trentina.  Poi riprendiamo i camper direzione Damasco via autostrada: in avvicinamento alla città i terreni acquistano sempre più aridità, montagne senza vegetazione, si alternano a pianure con sparuti alberelli e il traffico sulla grande direttrice, è assai caotico.
Dopo circa 120 Km. di questa strada, mentre il sole si sta spegnendo all’orizzonte, entriamo nel campeggio nei pressi di Damasco, (camping Kaboun).
Abituali sistemazioni e livellamenti varii, cena in allegra compagnia e  solite, ma pur sempre piacevoli, quattro chiacchiere poi tutti a letto, domani visiteremo la città.


06 Ott. 2004 mercoledì tempo bellissimo temp. 21°
Visita alla città di Damasco
Di buon mattino e con un pullman andiamo a visitare il centro della città: iniziamo dal museo nazionale il quale contiene una delle collezioni archeologiche più importanti del mondo e documenta lo sviluppo della cultura e dell’arte siriana dalla preistoria alla fine del periodo arabo-islamico. Bellissimo portale all’ingresso che è una ricostruzione della facciata di un castello nel deserto: all’interno nelle varie sale, bellissimi reperti delle regioni interne e litoranee; di Ebla, Mari e Hama. Pregevoli manoscritti, lavori in legno, reperti di Dura Europos, arte bizantina, una bellissima tomba funeraria ricostruita ritrovata a Palmira ed una sinagoga di Dura Europos con mosaici di enorme valore che rappresentano varie scene dell’Antico Testamento ed in particolare l’esodo. Finita l’interessante visita, ci rechiamo a vedere il palazzo Azem ex residenza del governatore ottomano considerato il più sontuoso edificio civile della capitale. Tipica residenza ottomana le cui sale per ricevimento e stanze private sono raccolte attorno a due cortili con giardino e fontana.
Inoltre vi si trova un museo etnografico con scene di vita quotidiana, prodotti dell’artigianato, abiti tradizionali, antichi strumenti ed un tipico caffè orientale.
Essendo ora di pranzo, lo facciamo con panini farciti di carne di pollo, molto buoni: dopo la pausa, un giro per le animatissime vie del “SUQ” assorbiti dal chiassoso e variopinto andirivieni di siriani e non.
Nei pressi ci rechiamo a visitare la Grande Moschea degli Omayyadi: uno dei massimi templi dell’ISLAM: il cortile che misura 150 X 100 è racchiuso da portici con arcate e coperto da marmi e splendidi mosaici, come il transetto della sala della preghiera. Entriamo nella grande moschea, molto affollata, fin troppo, visto anche i gruppi di fedeli che sostano, tipo scampagnata, sia dentro che nel cortile ed i bimbi giocano come fossero in un parco! Ci meravigliamo moltissimo di questo caos ma ci dicono che da queste parti è così! Dopo alcune spiegazioni relative all’interno, forniteci dalla nostra, perennemente presente, guida, usciamo e dopo gli ultimi passi nei vicoli del SUQ, sempre col nostro pulman, rientriamo al campeggio.
Ci si deve preparare per la serata...  andiamo a cena in un tipico locale della città !!!
E' davvero una sorpresa... è veramente piacevole; il locale è molto bello, la cena,  tipicamente siriana, è allietata dalla musica e da uno spettacolo di danzatori Dervisci. Tutto scorre nel migliore dei modi ed al termine col nostro autobus rientriamo al campeggio, ammirando lungo la strada la città di notte con le sue infinite luci multicolori.
Il resto a domani.


07 Ott. 2004 giovedì tempo bellissimo temp. 20°
Damasco
Mattinata libera  per cui ci dedichiamo ai vari lavori: bucato e pulizia del camper ecc. ecc.: nel pomeriggio, sempre con il pulman torniamo in città per una ulteriore visita.
Con il bus e la nostra guida Saaman, ritorniamo nella cittadella di Damasco: vediamo, solo dall’esterno, una vecchia ed antichissima moschea (non visitabile) e nei pressi vari laboratori artigiani e botteghe attigue. Ci trasferiamo nel quartiere cristiano a la casa di Anania: è qui che l’apostolo Paolo, portò a compimento la sua conversione. Prima che  tramonti il sole, andiamo sul monte, Qasiyun, che domina la città, per ammirare il panorama, alle prime luci della sera.
Lo spettacolo è davvero magnifico, la città con le sue meraviglie è stesa davanti a noi come un immenso tappeto che man mano cambia colore con le migliaia di luci che si accendono, prendendo di prepotenza il nero della notte. Una ragnatela di luci verdi, gialle, bianche e rosse disegnano i contorni di vie e piazze, monumenti e giardini in un trionfo sfolgorante di bagliori.
Non potevamo avere da questa città, un saluto più caloroso visto che domani mattina lasceremo sia Damasco che la Siria. Ci porteremo come ricordo più vivo la bellezza delle sue splendide moschee, i mercati pieni di colore, le stradine tortuose, l’alto rumore del traffico, la multietnia dei suoi abitanti che riunisce l’atmosfera orientale al carattere di moderna metropoli, inserita a merito dell’UNESCO, nel Patrimonio dell’Umanità.


08 Ott. 2004 venerdì tempo bellissimo temp. 11°
Damasco - Jarash (Gerasa)  Km.237
Partenza di buon mattino...alle 7,00: dobbiamo arrivare per tempo a visitare Bosra: che si trova a 140 Km. a sud di Damasco, non lontano dalla frontiera con il Libano. La strada che percorriamo, passa attraverso  pianure sterminate, con coltivazioni di pomodori, cereali e tantissime piante di olivo.
Arriviamo nella cittadina alle 9.30, passiamo fra i resti di una città romana, rimaneggiata e non tanto tempo addietro ancora abitata da agricoltori.
L’edificio più pregevole in assoluto è il teatro (visita da non perdere assolutamente), centro della cultura e dello svago, conservato perfettamente: la scena, perfettamente conservata, è a 3 ordini con un fronte di bianche colonne corinzie che contrastano con lo scuro sfondo basaltico della parte posteriore. Colpisce l'imponenza, la maestosità ed il disegno perfetto dell'insieme avvolto da un silenzio paradisiaco.
Proprio dal teatro parte una strada che tramite una monumentale porta a 3 piani,  sfocia nella piazza, anch'essa cinta da possenti colonne.
Finita la nostra visita riprendiamo direzione dogana con la Giordania: arriviamo alle 13 e per disbrigo pratiche varie impieghiamo 3 ore e 40 minuti.
Entrando in territorio giordano, notiamo subito un cambiamento; migliori segnaletiche stradali, carreggiate più ordinate e molte abitazioni hanno le facciate dipinte di bianco o rivestite di marmi.
Colline abbastanza brulle con qualche casa qua e là, pendii con piantagioni di olivi in un terreno color mattone. Anche le macchine che incrociamo sono più recenti e quelle vecchie sono ben tenute, il che fa pensare ad un tenore di vita migliore.
Arriviamo a Jarash e sostiamo nel parcheggio del sito che visiteremo domani. Due passi nella cittadina, prima di cena, giusto per acquistare della frutta ed un pollo arrosto: poi come al solito, dopo quattro chiacchiere, tutti a letto, domani faremo la nostra visita!


09 Ott. 2004 sabato tempo bellissimo temp. 20°
Jarash (Gerasa)
Con la nostra perennemente disponibile guida visitiamo le rovine della bellissima città greco-romana: tale è la sua ricchezza monumentale da meritare l’appellativo di “Pompei dell’Oriente”.
La bellezza, la quantità e lo stato di conservazione delle rovine, ne fanno una delle principali mete culturali della Giordania. 

Molto interessante, il grande FORO, la piazza ovale con superbi colonnati, i templi di Zeus e Artemide, l’arco di trionfo di Adriano, l’ippodromo, le terme, le grandi mura, le 3 chiese bizantine, i due meravigliosi teatri, le grandi strade (cardo) con pregevoli colonne lastricate con blocchi calcarei. Tutto l’insieme visto poi da un’altura è qualcosa di splendido: per un attimo ci sentiamo immersi in quello che doveva essere sia la città che la sua vita all’interno.
Una frettolosa visita al piccolo museo, con pochi reperti e poi dopo la foto “ufficiale” di gruppo, torniamo ai camper per il pranzo.
Il pomeriggio è libero, per tanto ci riposiamo con un rilassante  giro nei negozi di souvenir per piccoli acquisti: alla cena a base di tagliatelle bolognesi è invitato anche il nostro capo Lorenzo.
Serata molto piacevole terminata con voce e chitarra di Jano, poi a dormire, domani riprenderemo il nostro viaggio.


10 Ott. 2004 domenica tempo bellissimo temp. 20°
Jarash (Gerasa) - Mar Morto  Km. 100
Partenza di buon mattino con direzione Betania e Mar Morto: percorso autostradale, attraversiamo Amman in periferia ove troviamo un traffico caotico e molto sostenuto.
Ora, in lontananza, cominciamo a vedere le alture israeliane, mentre ci stiamo avvicinando al Mar Morto. Stiamo entrando nella valle del GIORDANO e vediamo benissimo, a pochi Km. di distanza, la città di Gerico in Palestina: qui il confine è veramente vicino!
Arriviamo a Betania, (la temperatura sfiora i 38°) sulle rive del Giordano, proprio nel luogo dove Giovanni, si dice, abbia battezzato Gesu’, ci sono delle vasche riproposte a tale scopo per testimoniare quanto  accaduto.  Dai vari scavi effettuati sono state riportate alla luce delle chiese ed un monastero bizantino; canali d’acqua e delle vasche.
Finita la visita, sotto un sole davvero cocente, ci portiamo sul Mar Morto: è situato (fenomeno della natura)  a 395 metri sotto il livello del mare (unico al mondo) e circondato da un paesaggio desertico, con particolari formazioni di sale in superficie, visto che la salinità è superiore al 300% di quella del mare. Impossibile quindi affondare, perché l’enorme spinta verso l’alto lo impedisce: per molti di noi è cosa buona...anzi...ottima, l’unico modo per poter galleggiare in tranquillità!!
Sostiamo in un parcheggio nei pressi del mare (tra noi ed il mare vi è un cantiere per la costruzione di un albergo): oggi e domani faremo sosta relax.
Nel tardo pomeriggio, facciamo un piacevole bagno, poi cena, come al solito all’aperto, in compagnia di un fresco venticello!
(P.S. ci sono migliaia di mosche che non ci lasciano in pace un secondo: meno male che la sera se ne vanno!)


11 Ott. 2004 lunedì tempo bellissimo temp. 26°
Mar Morto
Giornata di tutto relax: dopo una nottata, nonostante il caldo, abbastanza riposante, stamattina siamo liberi di fare quel che vogliamo.
Soste in spiaggia, vari lavori, letture ecc. ecc.: verso le 12,00 il cielo si è in parte riempito di nuvoloni bianchi, il sole va e viene, fa abbastanza caldo e come al solito le “nostre” mosche ci danno un bel daffare! La giornata trascorre pigramente, dopo l’ultimo bagno galleggiante, ceniamo come di consueto, tutti insieme allegramente.
Poi andiamo a dormire (nonostante il caldo) domani la nostra meta sarà “Petra”.


12 Ott. 2004 martedì tempo un po’ nuvoloso temp. 27°
Mar Morto - Petra  Km. 300
Partiamo direzione monte “Nebo”: bellissima strada, con tante curve e saliscendi, attraverso montagne deserte e bruciate dal sole, ove ogni tanto si vedono le tende dei beduini con i loro greggi e gli armenti. Arrivati in cima ai 710 metri della vetta, si gode un panorama grandioso che abbraccia tutta la pianura del Giordano. E’ proprio in questo monte che Dio presentò a Mose’ la terra promessa per il suo popolo. Sul punto più in alto, sorge la Basilica delle Rimembranze, con splendidi mosaici originali e perfettamente conservati, unitamente con il memoriale di Mose’.
Nel 2000, per l’anno giubilare, il Santo Padre,  Papa Giovanni Paolo II visitò il monte e a  ricordo è stata eretta una stele.
Nella foto quì accanto fan bella mostra di se i nostri veicoli parcheggiati in cima al monte.
Finita la visita, riprendiamo la strada direzione Madaba ove visitiamo una chiesa greco-ortodossa, con un famoso mosaico che raffigura una carta geografica della Palestina.
Proseguiamo  lungo la strada dei RE, un percorso antichissimo, con saliscendi e pittoreschi panorami mozzafiato.
Tutto così fino ad Al-Karak un popoloso villaggio beduino con 20.000 abitanti: splendida la vista del castello datato 1142, posto a 1000 metri d’altezza, con un meraviglioso panorama.
Da qui, veniamo scortati dalla polizia che si alterna con pattuglie di auto diverse che ci guidano fino a Petra, (facendoci così perdere tempo sulla nostra tabella di marcia).
La giornata  è trascorsa quasi tutta in viaggio,  tant’è che ora, anche il sole, stancato di seguirci, è tramontato all’orizzonte, e avvolti nell’ombre della sera, giungiamo a Petra, luccicante nelle sue luci serali, alle 19,00. Parcheggiamo i camper per  la notte, domani visiteremo il sito.


13 Ott. 2004 mercoledì tempo bello temp. 17°
Petra
In mattinata ci rechiamo a visitare il sito: per arrivare all’inizio del “Siq”, possiamo usufruire, per fare circa 800 metri, di cavalli con l’ausilio dei beduini.
Incuriosita dall’idea e come me altri del gruppo, prendiamo il cavallo: è un’esperienza veramente piacevole, un occasione da non perdere.
Arriviamo così all’inizio del Siq: un corridoio stretto delimitato da pareti rocciose, altissime, tanto che alzando lo sguardo, a malapena, si vede l’azzurro del cielo.
Procedendo man mano in questo stretto passaggio che sa di irreale, ad una svolta un po’ più larga, quasi all’improvviso dal fondo di uno spicchio di roccia, appare la facciata rossa del Khaznah, il tesoro, una vera meraviglia. Poco più avanti ecco la splendida facciata di arenaria rossa scolpita, illuminata dal sole: l’emozione, oltre che in tutti noi e alle altre centinaia di turisti presenti...è anche nell’aria. Dopo le foto di rito, ci addentriamo attraverso una strada più ampia, nel cuore della città bassa dove ammiriamo il teatro, le tombe reali, le vie colonnate, i templi e le abitazioni.
Le meraviglie di Petra sono le rocce scolpite, immense, imponenti, dalle mille sfumature colorate dal sole che le accende di un rosa abbagliante.
All’ora di pranzo ci fermiamo in uno dei ristoranti Self-Service nei pressi: poi decidiamo di salire a Ed Deir (il monastero) con 788 scalini. Il piccolo viottolo a gradini si insinua fra paesaggi da toglire il respiro, gole impressionanti, burroni vertiginosi, toccando siti minori ma altrettanto interessanti, come la tomba dei leoni ed il santuario rupestre.
Le tantissime brevi fermate, vengono fatte, oltre che per la fatica, per ammirare alle nostre spalle, l’affascinante città dall’alto e le pareti di roccia che la custodiscono, come uno scrigno prezioso.

Dopo circa un’oretta di cammino, ci ritroviamo finalmente, nel grande piazzale scavato nella roccia, dove si erge la grandiosa facciata del tempio alta 40 metri e larga 50, costruita forse, per un Dio pagano.
Ci riposiamo in una caverna “ BAR”, proprio lì davanti e poi non ancora appagati, facciamo un ultimo sforzo per arrivare, per altri 100. metri alla vetta, ove domina una visione che ha dell’incredibile.

Ridiscesi, facendo il percorso a ritroso, ammiriamo gli splendidi insediamenti, sotto una luce veramente particolare, ove i colori delle rocce e le pietre, sembrano emanare aloni di magici riflessi. 
Prima di inoltrarci nella stretta gola del siq, diamo un ultimo sguardo sia al tesoro sia a questo luogo magico, dove tutto è di pietra: villaggi, montagne di pietra che raccontano storie di mercanti, di carovane, di guerre e di notti silenziose.
Mentre, ormai stanchi, percorriamo l’ultimo tratto di strada, prima di arrivare ai camper, penso come la magia del luogo mi abbia affascinato, tanto che nel mio interno segno questo posto. e lo pongo come preferenza accanto all'affascinante  Capo Nord;  al Marocco (primo viaggio nel mondo islamico)  ed alla splendida città di Parigi, unica ed universale!
Anche se su Petra ho letto una serie infinita di descrizioni, tutte quante non riescono a dare un’idea di quello che è: bisogna assolutamente vederla di persona per rendersi conto cosa sia veramente questa magica città rosa, città dei Nabatei 1200 d.c.
Rientrati in camper, ubriachi di tutto ma estasiati e contenti, una doccia ed una cena veloce, poi  a dormire, il resto a domani.


14 Ott, 2004 giovedì tempo bellissimo temp. 19°
Petra - Aqaba  Km. 139
Partenza alle 9,00  la meta di oggi è Aqaba sul Mar Rosso. Lungo la strada, superbi panorami fanno bella mostra di se ed attraverso le colline pietrose, desertiche asperità, dominio incontrastato dei nomadi beduini, qua e là villaggi arroccati e confusi nel colore giallo oro della terra.
Ovunque si posi lo sguardo, un arido deserto avvolge tutto, un tutto fatto di sole abbagliante e di magici silenzi, appena rapiti dall’eco del vento.
Dopo pochi Km. prendiamo l’autostrada: stessi panorami ma con più traffico, soprattutto di mezzi pesanti. Ora ci troviamo all’altezza dove inizia il deserto del Wadi-Rum (che visiteremo a giorni) particolare per il colore rosso della terra e le rocce frastagliate. 
 

A 15 Km. da Aqaba, la strada corre in una gola di rocce altissime, con sfumature colorate, dall’aspetto lunare: un minuscolo treno, corre alla base delle rocce, trasportando fosfati.
Alle 12,00 circa  arriviamo ad Aqaba, qui nel breve volgere di 30 Km. ci sono 4 stati: Israele – Egitto – Giordania - Arabia Saudita.
Costeggiamo il Mar Rosso e poco dopo arriviamo in campeggio sul mare: pomeriggio in spiaggia con fuoriprogramma di un passaggio, a pochi metri dalle nostre teste, di un grosso elicottero militare (con brivido collettivo)!  Per finire la serata siamo stati allietati dai canti e dalla chitarra di Jano.



 
 
 
 
 
 

15 Ott. 2004 venerdì tempo bellissimo temp. 20°
Aqaba sosta in campeggio sul Mar Rosso
In questa regione ci dicono che il vento soffi sempre, e questa notte, tanto per non smentirsi,  ci ha fatto compagnia rumoreggiando ininterrottamente. Stamattina essendo giornata libera (sempre in buona  compagnia del solito vento) decidiamo di andare con il nostro camper a visitare la città di Aqaba: città portuale, unico punto di sbocco della Giordania sul Mar Rosso.
Il centro è piacevole: bei palazzi, numerosi alberghi, tante palme ovunque e le strade, in parte alberate, sono ben tenute,  i giardini pubblici hanno tante fontane e, di frequente in un oasi di fresco, panchine e tavolini.
Il suq è molto animato ed offre ogni sorta di souvenir, frutta e verdura, fornitissime panetterie e pasticcerie, poi infine pesce e carne. Mentre passeggiamo nelle strade dei negozi, assistiamo alle evoluzioni in cielo, di una squadriglia di aerei, per meglio dire, come le nostre frecce tricolori.
Acquistiamo delle pizze e dei datteri buonissimi che mangiamo in camper, in un parcheggio, all’ombra di grossi alberi. Ci riposiamo un po’, poi dopo un’ultima passeggiata, ripartiamo: abbandoniamo la città percorrendo il lungomare.  Mare paradiso dei sub e dei bagnanti, che con le sue spiagge sabbiose, acque cristalline ed il fantastico mondo della barriera corallina, fa di questa zona, un vero paradiso terrestre. Rientriamo in campeggio: ci godiamo sulla spiaggia le ultime ore di sole e poi all’ora di cena, la facciamo insieme a base di pesce: domani ad aspettarci ci sarà il Wadi Rum!



 

16 Ott. 2004 sabato tempo bellissimo temp. 26°
Aqaba - Wadi Rum  Km. 91
Partiamo e torniamo a ritroso verso Aqaba, dopo circa 45 Km. prendiamo il bivio che porta al villaggio di RUM: fatto di casette e tende con un ufficio turistico che organizza escursioni. Noi troviamo ad aspettarci, a riprova della perfetta organizzazione che ci accompagna, dei fuoristrada che ci porteranno a visitare l’interno del Wadi Rum: pochi metri dopo l’ingresso, troviamo una grande roccia con sette enormi punte a forma di camino, sono i famosi “sette pilastri della saggezza” di cui parla nel suo libro il leggendario Lawrence d’Arabia , celebre per la battaglia vinta sui turchi.
Il sole è molto cocente ed il fuoristrada ci strapazza non poco, ma lo spettacolo che vediamo merita proprio qualche disagio: il paesaggio somiglia a quello delle dolomiti, però affondata nel deserto dove la sabbia è multicolore, dal rosso al giallo oro fino al violetto. 

Qui non ci sono altissime dune di sabbia ricamate dal vento, questo deserto è più austero, con più contraddizioni: alte formazioni rocciose plasmate dal tempo, gole profonde e larghe pianure. Facciamo, ogni tanto, delle fermate per ammirare delle sculture rupestri, particolari conformazioni rocciose e quello che rimane del mitico Lawrence d’Arabia.
Dopo 4 ore di queste scorribande tra sabbia e rocce, torniamo ai camper dove pranziamo: finita la sosta ci portiamo, dopo pochi Km. in un accampamento, dove pernotteremo e ceneremo con una serata araba.
Il luogo è stupendo circondato da bellissime rocce che con il calar della sera vengono illuminate con un effetto meraviglioso. Ci vestiamo, un po’ tutti, con abiti arabi e fra suoni di musiche esotiche, balliamo e ceniamo in allegria: stanotte dormiremo al solo chiarore delle stelle e finalmente nel silenzio totale e perfino senza il ronzio del vento.

ECCO QUESTO LUOGO INCANTEVOLE !!!






Sullo sfondo, ai piedi delle rocce,  i nostri magnifici camper...e per chi non ha questa possibilità...
l'albergo offre ospitalità in confortevoli tende !!!


17 Ott. 2004 domenica tempo bellissimo temp- 18°
Wadi Rum - Gerasa  Km.355
Partenza sulle 8,00  la nostra meta sarà Gerasa..Dopo una notte trascorsa in assoluto silenzio, immersi nel mare ovattato del deserto, oggi iniziamo la fase di ritorno il così detto “ giro di boa”. Tutta autostrada, attraverso territori sconfinati con immense pianure desertiche, interrotte ogni tanto, per da sparuti villaggi, confusi nel colore della terra.
A variare il ritmo, ci pensa il caotico traffico che troviamo nell’attraversamento della città di Amman: poi. dopo circa 36 Km. di strada abbastanza scorrevole,  arriviamo a Gerasa, visitata già a suo tempo e sostiamo ancora una volta davanti al sito.
Come al solito, cena, quattro chiacchiere e poi a letto.


18 Ott. 2004 lunedì tempo bellissimo temp. 29°
Cerasa - Damasco  Km. 162
Tutta autostrada, arriviamo abbastanza presto alla frontiera con la Siria (Al Ramtna Border): tempo impiegato nelle formalità ore 3.45.
Riprendiamo direzione DAMASCO. Oggi purtroppo alcuni camper hanno avuto noie meccaniche, fra i quali anche quello della coppia Sanmarchi.  Per questo,  insieme a lui, abbiamo lasciato il gruppo, che proseguiva per Palmira, fermandoci nella città di Damasco, presso un meccanico (cognato di Saaman la guida, anche in questo caso...veramente preziosa !! ) per la riparazione.
Pensavamo d'impiegarci poco tempo, ma purtroppo il pezzo  da sostituire  non è reperibile, perché essendo periodo di Ramadam, i negozi chiudono alle 17!!
Decidiamo di aspettare domani mattina ed una volta fatta la riparazione, raggiungere il resto del gruppo a Palmira.  Ci sistemiamo per passare la nottein una piazza dietro l’officina: a definirla piazza, ci vuole molta immaginazione e fantasia... sembra di essere dentro un bidone della nettezza ed i caseggiati, che la sovrastano, non sono certo da meno!!
Accettiamo, pertanto, questo fuoriprogramma, con il nostro solito spirito ottimistico, anche perché non possiamo fare altrimenti, tanto meno comunicare con il resto del gruppo, perché i telefoni in quel settore non ricevono.
I nostri mezzi fermi, destano molta curiosità, tanto è che più di una persona vuol sapere più cose possibili. Perfino due siriani vengono ad offrirci del the che accettiamo di buon grado: anche dei bimbi ci girano attorno pieni di meraviglia.
Tra i vari commenti i dubbi e le perplessità della situazione, ce ne andiamo a dormire.


19 Ott, 2004 martedì tempo bellissimo temp. 22°
Damasco - Palmira  Km.288
Stamattina, dopo una notte molto tranquilla (nonostante i nostri dubbi), siamo in attesa che il mezzo venga riparato: muniti di santa pazienza, inganniamo l’attesa facendo un po’ di tutto, girellando ed osservando un po’ intorno a noi.
Il risultato è parecchio desolante: sporcizia e case fatiscenti, dentro una sarabanda di veicoli assiepati come in una bolgia dantesca.
Mentre siamo tutti e quattro seduti sopra un marciapiede all’ombra, si presenta a noi una donna velata di nero (di una certa età) che, uscita apposta dal suo appartamento, ci ha fatto capire, che se volevamo, ci avrebbe ospitato nella sua casa. Ringraziandola le abbiamo fatto capire,  che non ne avevamo bisogno, ma questo suo gentilissimo gesto ci ha veramente sorpresi e meravigliati.
Finalmente, alle 11.40, il lavoro è terminato e  il cognato di Saaman, il meccanico, ci ha accompagnati sulla strada giusta per raggiungere Palmira.
Dopo aver fatto gasolio e  il pieno dell’acqua, riprendiamo il viaggio, superato il bivio per Palmira, una breve sosta pranzo e poi di nuovo lungo l’assolata strada dove ha inizio il deserto: ci addentriamo sempre più in una steppa con bassa vegetazione, regno dei nomadi beduini e delle loro greggi.
Sono le ore 14.55 ed in pieno deserto siriano, quando  facciamo uno "stop" al “Bagdad Caffe” unica sosta carovaniera, dove la notte scorsa, il nostro gruppo ha sostato per la notte. Beviamo un ottimo the, ci riposiamo un po’ e dopo una foto di rito (quella quì a fianco) ed un piccolo souvenir, riprendiamo la strada.
A circa 20 Km. da Palmira, però le sorprese non sono finite, tanto che Alberto, non pago del guasto subito, trova il tempo di forare  una gomma !!!  Cribbio che bella giornata !!!
Sistemiamo riparando il tutto, in compagnia delle ombre della sera e con i camion ed i pulman che ci sfrecciano velocemente accanto! Ripartiamo abbastanza increduli e verso le  18,00 arriviamo al campeggio di Palmira con la città e le sue rovine illuminate.
La cena al ristorante di un Hotel li nel campeggio e poi una passeggiata nella cittadina (l’aria stasera è veramente fresca, tanto che fa quasi freddo!)

20 Ott. 2004 mercoledì tempo bellissimo temp. 17°
Palmira
Con un pulman riservato s va a visitare il sito dei reperti della città, che ci accoglie col suo immenso cumulo di vestigia. E’ una delle città morte più vaste e suggestive del medio oriente: conobbe il massimo splendore durante l’Impero Romano, sotto il regno della leggendaria “ Regina Zenobia”.
Visitiamo le maestose tombe a torre, l’Ipogeo dei 3 fratelli ed il grandioso tempio di Baal: all’ora di pranzo torniamo ai camper e poi nel primo pomeriggio riprendiamo a piedi per una nuova visita.
Vediamo la monumentale strada colonnata, la porta trionfale, il tempio di Nebo, le terme di Diocleziano, il teatro mirabilmente conservato ed il senato-agorà. Al tramonto  saliamo, con il pulman, sull’alto di una nuda collina, vicino alla fortezza araba Fakhr al-Din (non visitabile perché rovinata) per vedere il panorama sia di Palmira che del deserto circostante.
Al rientro ci  prepariamo per la serata,  avremo una cena araba in una tipica tenda caratteristica !
Il ristorante è una cosa bellissima: è un area dove è stato riproposto un tipico villaggio beduino, con costruzioni ed ambienti di lavoro, tutto intorno ad un enorme tenda con fregi, divani, cuscini, tappeti dagli splendidi colori e tavoli bassi.
Il tutto a rappresentare  la vita del popolo beduino, in uno scenario veramente fantastico con una sapiente coreografia di luci e colori. Ci accolgono all’ingresso, dei suonatori-ballerini, nei loro tipici costumi e ci accompagnano nella grande tenda, dove è stato allestito un ottimo buffet.
Gli scenari e la musica che fanno, ci presentano una situazione davvero magica, ci sembra di vivere in un'altra dimensione. Il cibo è  ottimo, accompagnato da tanta allegria fra canti e balli che coinvolgono un po’ tutti.
E’ una serata  speciale, unica e forse irripetibile, tutto il merito è da attribuire al nostro capo “Lorenzo”, che per un momento ci ha trasportati nella magica dimensione, quasi surreale, di tradizioni antiche, rivestite di incredibili rituali. Alla fine,  soddisfatti e felici, lasciamo a malincuore questo posto incantato per rientrare ai camper per la notte.


21 Ott. 2004 giovedì tempo bellissimo temp. 18°
Palmira - Dayr az-Zawr  Km.304
La partenza è fissata per le 8.30 del mattino, la strada prosegue nel deserto desolato, con i tipici insediamenti beduini e raramente appare qualche zona di verde vegetazione.
Ora, nel solito traffico, notiamo anche molti camion con targhe irachene.
Attraversiamo un misero villaggio, veramente ai confini del tempo, ove lo scorrere della vita è ridotto all’estremo di tutto, tanto è che il nostro passaggio porta un’insolita vivace novità in questa monotona realtà.
La strada, a tratti, inizia ad essere molto dissestata, piena di buche ed avvallamenti, purtroppo, anche oggi un camper ha bisogno di essere riparato e  dopo averlo sistemato un po’ alla meglio, ripartiamo. Strada facendo, attraversiamo l’ennesimo paese fantasma ed in fine dopo pochi Km., arriviamo al castello "Qasr Al-Hayr Ash-Sharqi".  Con mura di cinta alte 18 metri, con torri di difesa semicilindriche, bel portale coronato da un arco greco ed una torretta. L’interno è si presenta danneggiato dal tempo e dall'incuria dell'uomo ma è comunque riconoscibile il cortile con diversi locali.
Di fronte si ergeva il secondo complesso quadrato con alte mura e torri, una specie di villaggio con la sua moschea, botteghe e abitazioni varie.
Questo castello fu fatto costruire dal califfo Omayyade nel 729, come sua dimora, nel cuore del deserto, una posizione veramente suggestiva.
Dopo la visita, sosta pranzo per riprendere poi a ritroso, la strada dissestata ed i due villaggi.
Oggi  c’è un forte vento, con il sole velato ed una temperatura di 26°.
Attraversiamo di nuovo uno dei due paesi, alcuni ragazzini accorsi a frotte, ci fanno bersaglio delle loro sassate, alcuni camper vengono colpiti e persino una finestra si rompe.
Spiacevole inconveniente, poi ancora, stessa strada, stesso deserto, alle 17.15 avvolti ormai dalle ombre della sera, ci fermiamo a fare rifornimento di gasolio, mentre poche gocce di pioggia, si posano sopra i nostri parabrezza!
Alle 18 arriviamo nella città di Dayr az-Zawr, molto trafficata, adagiata sulle rive dell’Eufrate, entriamo in un complesso sportivo per la sera e la notte.


22 Ott. 2004 venerdì tempo bellissimo temp. 16°
Dayr az-Zawr
Si riprende la marcia alle 8,00 di mattino in direzione Mari. Lasciato il grosso centro, ci immettiamo sulla strada che porta in Iraq: qui i terreni sono più fertili, poiché vengono irrigati dal grande fiume Eufrate. Man mano che andiamo avanti, aumenta  il degrado, attraversiamo un paese in pieno caos di mercato, in tutta fretta, perché non è prudente soffermarsi.  Ripiombiamo nella desolazione del deserto, aride steppe, pietraie e tanto sole sopra di noi.
Improvvisamente si apre una vallata molto fertile e verde, in vivo contrasto con il monotono colore delle pietre e del deserto. Piantagioni di cereali, cotone ed orticelli, alberi e qualche palma ed in mezzo le solite misere abitazioni molto fatiscenti. Alle 10,00 arriviamo a Mari, ove visitiamo quel che resta del palazzo di Zimri-Lim, famoso a suo tempo per dimensioni e sfarzo.
Importante città commerciale, che controllava, da una posizione strategica, tutto il traffico fluviale lungo l’Eufrate, alle porte della Mesopotamia. La foto qui sotto mostra appunto il grande fiume.

Solo una serie di alte pareti di argilla, testimoniano la grandezza di una cultura scomparsa 3750 anni fa, insieme a scavi più o meno interessanti, ma purtroppo mal conservati.
Finita la visita, pranziamo con del particolare pollo arrosto, ordinato in esclusiva per noi, dalla nostra guida Saaman, dopo di che riprendiamo direzione Dura Europos, un sito archeologico molto rovinato. Nonostante le distruzioni, l’imponenza delle mura cittadine, lasciano ancora intravedere la grandezza passata di questa città.
Centro strategico di commerci in riva all’Eufrate, ove tutte le carovane trovavano sosta per contrattare le loro merci. Fu anche presidio militare, lungo la strada Reale tra la Siria occidentale e Babilonia, in cui si mescolavano culture e religioni diverse. I persiani nel 256 la rasero al suolo e da quel momento restarono solo cumuli di macerie, riportati alla luce, per la prima volta, solo nel 1920 da una spedizione inglese. Al termine e a ritroso per la stessa strada, rientriamo al parcheggio, per la sera e la notte.


23 Ott. 2004 sabato tempo bellissimo temp. 10°
Dayr az-Zawr - Qalaat Jabaat  Km. 210
Non sappiamo quando potremo partire, siamo in attesa  sia riparato un camper che si è guastato.
Solo verso le 15,00 partiamo.
Ritroviamo ancora fertili pianure ed attraversiamo i soliti miseri villaggi molto incasinati, poi ancora tanto deserto. La strada ha un discreto traffico di ogni tipo, molto pittoresco e variegato, nei campi molte coltivazioni, greggi ed intorno scorci di vita contadina. Arriviamo nella cittadina di Ath Thawra, che è già buio pesto, passiamo sulla grande diga di As Sawra, che sbarra il corso dell’Eufrate e forma il lago Assad, lungo 80 Km. e dopo qualche Km. ci fermiamo in un campeggio sul lago, quando sono le 19,00 passate . Domattina visiteremo il castello di Qalaat Jabaat.


24 Ott. 2004 domenica tempo bellissimo temp. 16°
Qalaat Jabaat -Frontiera turca  Km.250
Oggi ricorre il compleanno di Gigliola... auguri!!
Appena alzati diamo il via ai primi festeggiamenti per il compleanno, poi partiamo e lungo la strada visitiamo  i resti di un castello, poi di nuovo in viaggio.
Riattraversiamo la grande diga, molto bella e poi di seguito ancora villaggi e pianure, ancora strada molto trafficata prima di arrivare alla frontiera con la Turchia.
Passiamo attorno alla città di Aleppo ed in estrema periferia troviamo mercati e un caos a dir poco allucinante. Roba non da terzo, ma da quarto mondo!!
Vedere per credere, visto che le parole non basterebbero a descrivere la situazione.
Alle 13,00 raggiungiamo la frontiera e salutiamo la preziosa guida Saaman ed i due guardiani silenziosi Braaim e Laassad che ci lasciano. Ci hanno accompagnati sin dal primo giorno e si sono dimostrati indispensabili e gentilissimi.
Il tempo impiegato per passare le due frontiere finisce per superare le quattro ore e 10 minuti, ora sono le 18.30 ora turca ed è già buio, appena fuori la dogana, in un piazzale ci fermiamo per la notte.
Dopo cena si organizzano i festeggiamenti per la Gigliola, ci divertiamo tantissimo, ma però sul più bello, arrivano dei militari turchi, che ci pregano di allontanarci perché siamo troppo vicini alla frontiera. Riordinato il tutto, ripartiamo e dopo circa 3 Km. in un parcheggio vicino ad una piccola bottega, sostiamo per la notte. Finiamo i nostri festeggiamenti, con un the e le solite quattro chiacchiere, poi a letto, domani ci aspetta molta strada da fare.
(Certo un compleanno così la Gigliola non potrà mai dimenticarselo!!)


25 Ott. 2004 lunedì tempo bello temp.18°
Frontiera turca - Karapinar  Km.432
Prima giornata di trasferimento, abbiamo 3 giorni per attraversare la Turchia fino a Cesme dove riprenderemo la nave. Partiamo alle 8,00  direzione Adana. La zona è ricca di piantagioni di cotone e cereali, dopo qualche Km. di strada normale prendiamo l’autostrada direzione Tarsus - Pozanti.
Nuovo fuori programma, un’altra foratura per Alberto (che sia da Guinness ???) e poco dopo un’altra, per Jano. Finita la sosta pranzo, nel primo paese che troviamo ci fermiamo per riparare le gomme (abbiamo riempito anche la bombola del gas). Riprendiamo il viaggio, la strada è talmente diritta che sembra volerci portare dentro il sole che sta per tramontare e quindi non può aspettarci poiché ha un appuntamento con la notte, ma domattina tornerà a farci compagnia.
Verso le 18,00 ci fermiamo in un parcheggio di un distributore per la notte e la cena che facciamo in un ristorante attiguo.


26 Ott. 2004 martedì tempo bello temp. 3°
Karapinar - Dazkiri  Km. 469
Stanotte e stamattina fa piuttosto fresco !! 10° gradi in camper e fuori 3° (siamo anche a 1050 metri di altezza). Partenza  direzione Konia - Beysehir,  attraversiamo la città di Konia, memori di remoti ricordi, poi ancora direzione Isparta. Passiamo su altipiani con terreni già pronti per la semina, di seguito valichi di montagna, dalla verde e fitta vegetazione. Ci inoltriamo di seguito, in vallate con tantissime coltivazioni di mele, tanto che hai bordi delle strada se ne vedono ammassate in enormi mucchie.
Dopo poco, sull’ora di pranzo, arriviamo in riva ad un grande lago “ Egirdir” ove pranziamo, (acquistando anche dei crostacei che cuoceremo stasera)  e poi ripartiamo direzione Isparta.
Stessi panorami, mentre attraversiamo la popolosa cittadina, ora la direzione è Dazkiri, che superato, dopo pochi Km. ci fermiamo in un parcheggio di un distributore (sono le 18.15).
Cuociamo i crostacei, acquistati nel pomeriggio, e ceniamo ( dice Ademaro che sono squisiti) domani sarà l’ultimo giorno in terra turca.


27 Ott. 2004 mercoledì tempo bello temp. 9°
Dazkiri - Cesme  Km.357
Solita partenza alle 8,00  la meta di oggi è il porto di Cesme.
Lungo la strada, troviamo con più frequenza, gli insediamenti industriali e di conseguenza anche il tenore di vita, sembra essere migliore. Attraversiamo la città di Denizli, abbastanza moderna e ben tenuta, proseguiamo in autostrada fino e Cesme, ove in un parcheggio del porto (sono le 15.30), sostiamo per la  notte. L’imbarco sulla nave l’abbiamo domani mattina, con partenza per le 11,00,  breve passeggiata nel piccolo porto e poi andiamo a cenare in un ristorante a base di aragosta !!!
Allegra compagnia, come al solito.


28 Ott. 2004 giovedì tempo bello temp.13°
Cesme imbarco

Sono le 8.30 e già siamo in fila in attesa dell'imbarco.

Dopo le varie procedure, lasciamo il porto alle 11.30. Passiamo la giornata, come quella del 29 e 30, un po’ sul ponte a prendere l’ultimo sole, in gruppo per le solite quattro chiacchiere ed in particolare, dopo cena ci divertiamo, tutti insieme, in giochi di società. Facciamo scorrere il tempo fra libagioni letture e pisolini, il mare è abbastanza buono, tanto da non darci fastidio. Così trascorriamo le ore che ci dividono, fino al tardo pomeriggio del 30/10. Dopo i saluti collettivi con i vari compagni di viaggio, e la promessa di sentirci e perché no di vederci presto, alle 19,00 attracchiamo al porto di Ancona.

Troviamo, dopo tanto sole, un tempo decisamente autunnale, non piove e la temperatura è mite.
Scortiamo per l’ultima volta il camper “Elefant” (con problemi meccanici), fino a Forlì sua residenza, ed in un parcheggio della città ci fermiamo per  notte.
Ceniamo in un bel ristorante nei pressi, con pizza e dolce, poi .... domani saremo a casa.



 
 

31 Ott. 2004 domenica tempo grigio e piovoso temp. 14°
Forli’ - casa ...
E' davvero finita l'avventura...



 

Ora che questo splendido viaggio è terminato, ho voluto dedicare l’ultima pagina del mio diario, a tutto il gruppo dei partecipanti, i quali, insieme a me, hanno condiviso le stupende sensazioni, che queste terre ci hanno fatto vivere.
Siamo arrivati dove il mondo e le sue civiltà hanno avuto origine; proprio là in fondo all’orizzonte, dove terra e cielo si uniscono, abbiamo visto la grandezza del creato, con le sue meraviglie, sia remote che recenti.
La magia dei luoghi, l’abbiamo sentita rotolare nel vento del deserto;
lungo i fianchi delle montagne;
nel fuoco dei rossi tramonti;
fra le spume del mare;
nei luoghi sacri delle moschee;
nella vita della gente e soprattutto negli occhi dei bimbi pieni di incredibile meraviglia.
Questo è quanto ci hanno regalato questi territori, tanto che abbiamo fatto tesoro di tutti i momenti e le situazioni vissute, per meglio poter confrontarle con la nostra vita di tutti i giorni.
Il loro modo di vivere, con gli usi ed i rituali; il loro pensare ed agire, insieme alle loro culture, ci ha reso partecipi di una realtà molto discorde della nostra, ma per questo sempre e comunque degna di ogni rispetto.
Sempre insieme, siamo stati anche capaci di risolvere i vari contrattempi accaduti (che non sono stati pochi!!!) e superato con tanto spirito ironico, le varie vicissitudini, che in un viaggio importante come questo, purtroppo possono accadere.
Ma soprattutto, il grosso merito, per il buon andamento del viaggio, và all’organizzazione del “Desert Club”, capitanato dal carissimo Lorenzo Bonfatti che, con i suoi ragazzi e le guide molto preparate, ci hanno seguito ovunque come guardiani silenziosi e soprattutto spiegato con tanta semplicità, tutto quanto c’era da capire!
Un grazie particolare, anche ai miei cari amici di sempre Gigliola, Alberto, Gabriella, Giorgio e a tutto il resto del gruppo che ho conosciuto in questo viaggio, va tutto il mio sincero ringraziamento per la compagnia sempre cordiale e spensieratamente allegra.
Jano                        simpatico chitarrista-cantante, recordman assoluto in fatto di telefonate.
Davide e Gabriella  detentori di una bisca clandestina, non che giocatori incalliti:
Gianni e Natalina    il BARILLARI della compagnia: con modella al seguito.
Maurice e Jeanne   ci hanno sempre ricordato la loro bellissima Francia.
Nicola e Rosa          genitori perfetti di “Roni”
Raimondo e Luisa     l’istruttore sportivo con la sua allieva.
Daniele ed Ebe        la gentilezza di un cigno sopra un “elefante” capriccioso.
Angelo e Ornella     tutto sui pozzi di petrolio e derivati.
Umberto e Carla     i miei conterranei della sempre bella Toscana.
Aldo e Agnese         torinesi, un po’ francesi e perché no (nei costumi) anche un po’ arabi.
Enrico e Graziella   il grande “scopatore” l’Indiana Jones della situazione con accanto la sua “50”
                               con il primato della pazienza.
L’ultimo mio pensiero, per tutti voi, e ne sono certa, è quello, che dopo questa avventura, ritornando a casa, ci scopriremo più felici e più saggi.
Ora per concludere, con una leggera punta di commozione, vi abbraccio tutti caramente e di nuovo vi ringrazio, ancora una volta, per aver viaggiato con me.
 

Grazia Berolli e Ademaro Pieralli (C.B. Polvere)
Con camper Laika Ecovip 5L
 


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