Molteplici
ritrovamenti archeologici testimoniano la
presenza di insediamenti o di stazionamenti
etruschi e gallici nelle zone più fertili del
fondo valle.La fondazione dell’Abbazia di
Valsenio da parte dei monaci benedettini
determinò, alla fine del primo millennio, un
ampliamento dei terreni lavorati e
l’introduzione di nuove colture. A poco a poco
l’Abbazia estese la sua influenza su tutta la
media valle del Senio.
Si arriva a Casola Valsenio risalendo la Valle
del Senio, tra dolci colline lavorate in
ordinati filari di viti. E subito ci si trova
immersi in un'atmosfera calda e riposante. Il
Comune di Casola Valsenio costituisce, insieme a
Brisighella, la parte montana della Provincia di
Ravenna e, dell'Appennino Romagnolo, presenta la
cultura, l'economia, l'ambiente e i costumi.
Abitata già in epoca preistorica, questa parte
della Valle del Senio è colonizzata verso la
fine del primo millennio con la fondazione
dell'Abbazia benedettina di Valsenio.
Nei secoli seguenti il ruolo economico politico
e sociale si sposta verso castelli e rocche che
sorgono numerose sulle alture, come il castello
di Casola distrutto nel 1216 dai Faentini. I
fuggiaschi si rifugiano nel sottostante borgo,
sorto su un terrazzo naturale sovrastante il
fiume Senio in corrispondenza della confluenza
del Rio Casola. Nel corso dei secoli l'abitato
si amplia verso sud, seguendo il ciglione che
sovrasta la riva sinistra del fiume. Nel secondo
dopoguerra l'assetto economico e sociale del
Comune viene sconvolto dall'esodo delle famiglie
mezzadrili verso la pianura, verso il fondo
della valle (oggi intensamente coltivato) e
verso il "capoluogo" che negli ultimi
quarant'anni ha conosciuto un forte sviluppo
abitativo. Oggi Casola è un discreto
centro commerciale per l’abbondante produzione
di cereali, uve, castagne, legname e carbone.
Nel 1944 il territorio casolano è teatro di
scontri sanguinosi tra i reparti partigiani
della 36.ma Brigata Garibaldi, le truppe della V
Armata statunitense e della VIII Armata
britannica da una parte e i nazifascisti
dall’altra: a Monte Pianaccino l’11 settembre i
partigiani sconfiggono e mettono in fuga i
tedeschi; a Monte Cece i fucilieri britannici
riescono ad avere ragione della tenace difesa
attuata dai soldati della Wehrmacht; a Monte
Battaglia lo scontro si protrae dal 26 settembre
all’11 ottobre coinvolgendo, contro i tedeschi,
prima i partigiani poi gli americani e, infine,
gli inglesi in una battaglia che fece ricordare
l’altura su cui si svolse come la "piccola
Cassino".
La permanenza del fronte per 5 mesi sulla linea
del Senio determinò perdite gravissime sia nella
popolazione sia nell’economia casolana, perdite
che resero poi ardua la ricostruzione nel
dopoguerra.
La compenetrazione tra mondo contadino e
formazioni partigiane realizzatasi nel corso
dell’estate del 1944 si rivelò un avvenimento di
una importanza mai verificatasi dal punto di
vista sociale, politico ed economico.
Coordinate GPS:
N44°14'26.09" E11°38'38.32"