La Rocca
di Gradara è un eccellente
esempio di castello
medievale e rinascimentale,
con ai piedi un bel borgo
antico. La sua fama, però, è
dovuta anche alla tragedia
di Paolo e Francesca, che
ispirò uno dei più celebri
canti della Divina Commedia
dantesca.
STORIA,
FASCINO E LEGGENDA DI UN
BORGO MEDIEVALE – Gradara è
un luogo incantato. Alta
sopra una collina
verdeggiante, a dominio
della pianura e della costa,
è una delle mete preferite
dai villeggianti del vicino
litorale adriatico. Le sue
origini risalgono ai primi
anni dopo il Mille, anche se
le prime notizie
documentarie si hanno solo
nel XII secolo.
Gradara è
una delle più compiute
espressioni di una tipologia
urbanistica, un tempo assai
frequente, di cui oggi sono
rimasti relativamente pochi
esempi: quella rocca o
castello feudale a cui si
‘intestano’ le mura di un
abitato, così che le due
fortificazioni si rafforzino
a vicenda, essendo
intimamente collegate. Ed è
una delle pochissime in cui
si può ancora rivivere
l’esperienza di camminare su
tutto il giro delle mura,
così come succedeva nel
medioevo. Furono i Malatesta
a farvi erigere prima una
cinta muraia per proteggere
l’abitato e successivamente,
sulla parte più alta del
colle, la rocca signorile.
La rocca,
con il suo massiccio
perimetro quadrangolare
rafforzato da torri angolari
con apparato a sporgere, è
molto suggestiva. Il suo
aspetto attuale è frutto dei
restauri compiuti negli anni
Venti del Novecento, quando
furono aggiunti anche gli
arredi e le suppellettili
attualmente visibili
all’interno: qui si trovano
anche numerose opere d’arte
di notevole valore.