LA CITTA' DI MUSSOLINI
Una frana avvenuta
nell'inverno a cavallo fra il
1923 ed il
1924 rese
indispensabile, per mettere in sicurezza la
popolazione e fornire un tetto a chi lo aveva
perduto, lo spostamento dell'abitato di
Predappio in una posizione più sicura.
L'occasione che si presentava alle autorità del
nascente regime era più che unica: da una parte,
con la creazione di un nuovo centro abitato, era
possibile fornire alla popolazione nuove case e
migliori condizioni igieniche, dall'altra si
presentava la preziosa opportunità per creare
una cornice adeguata alla celebrazione del mito
delle origini del duce. Per la ricostruzione
dell'abitato si scelse, per diverse ragioni, la
località di Dovia: la zona era infatti più
sicura, sul piano geologico, rispetto a
Predappio: sorgeva lungo la valle, lontano da
potenziali eventi franosi. Era ben collocata, al
contrario di Predappio che era arroccata sulle
colline, rispetto al tracciato della strada
provinciale che congiungeva Forlì a
Premilcuore e,
di non minore importanza, Dovia presentava un
alto valore simbolico: era la località che aveva
dato i natali a Mussolini. Il
30 agosto
1925,
accompagnato da
Italo Balbo,
giunse in Romagna il segretario del partito
fascista
Roberto Farinacci
con il mandato di fondare Predappio Nuova. Il
momento culminante della visita furono
l'inaugurazione di una targa celebrativa in
bronzo sulla facciata della casa natale di
Mussolini (che egli stesso volle, più tardi, che
fosse rimossa) e la posa della prima pietra sia
della chiesa di Santa Rosa da Lima sia delle
case popolari. Alla cerimonia di inaugurazione
non partecipò invece Mussolini che decise di non
intervenire per evitare che fossero mosse accuse
di favoritismo, in un momento delicato della
vita politica del Paese, quando ancora il regime
non aveva raggiunto un pieno controllo sui
sistemi di informazione.
Il
17 febbraio
1927 venne
promulgato un
regio decreto legge
con il quale si stabiliva il trasloco della sede
municipale da Predappio (quella che attualmente
è chiamata Predappio Alta) al nuovo centro
abitato denominato Predappio Nuova. Al nuovo
comune venivano così assegnate competenze
territoriali ampie e rilevanti, dovuto anche al
fatto che dal
1925 era stata
inglobata anche l'area territoriale del comune
soppresso di
Fiumana. Al
nuovo comune viene assegnato anche un nuovo
stemma comunale, in modo tale che questo potesse
sintetizzare la trasformazione in atto: lo scudo
dello stemma era a mezzo diviso; nella metà di
sinistra presentava il fascio littorio,
nell'altra metà, suddivisa a sua volta in due
parti, veniva rappresentata la rocca di
Predappio (odierna Predappio Alta), nella metà
inferiore la rocca di Fiumana. Con la caduta del
regime, il fascio fu sostituito con un grappolo
di
Sangiovese,
creando lo stemma ancora oggi utilizzato.
Comunicato Stampa
DURANTE IL RADUNO
ORGANIZZATO DAL L’ASSOCIAZIONE AMICI CAMPERISTI
CASTELLANI
DENOMINATO IL 1° RADUNO NAZIONALE CAMPER A
PREDAPPIO E STATA CONSEGNATA LA TARGA DEL COMUNE
AMICO DEL TURISMO ITINERANTE AL SINDACO DAL
PRESIDENTE DEL CLUB ALBERTO CERVELLI. ALLA
CERIMONIA ERA PRESENTE IL PER U.C.A IL
COORDINATORE PER LA ROMAGNA PIETRO BIONDI E
MOLTI CAMPERISTI PROVENIENTI DA diverse REGIONI