AUSTRIA
Capitale Lingua Moneta Doc. personali Doc. circolazione
Vienna Tedesco Euro C. Identità C. Circolazione+Vignette
Austria e Germania, con tanta montagna.
E’ la prima volta, nella nostra lunga vita da camperisti, che partiamo per il viaggio estivo e non abbiamo ancora deciso che direzione prendere.
Le famiglie Vecchioni (Luigi, Emanuela, Simone e Marco) e Cardinali (Renzo, Marina, Guido e Gioia) partono insieme per questo viaggio avendo solo deciso sommariamente di andare in direzione nord. Presa l’A14 verso Bologna, sentiamo le previsioni del tempo che non prevedono niente di buono per il nord-ovest e, tramite CB, ci accordiamo per il Brennero (i parenti torinesi di Marina stanno ancora aspettando il nostro arrivo).
Nel camper ‘Cardinali’ due ospiti: George, l’ormai noto pappagallo conuro nella sua gabbietta, e Jago, il pappagallo cenerino di un mese di vita, dentro un cesto di vimini alla partenza, a spasso per il camper al rientro.

AUSTRIA
Luigi
Gschnitz, non è un quiz. Ma, non ci crederete, una località favolosa (parola di Gigi). Le località non consigliate dalle guide in quanto sconosciute si rivelano le più belle e meno turisticamente sfruttate. Però ci vuole un po’ di intuito, naso, sesto senso, chiamatelo come volete. Nel nostro caso ci affidiamo a Marina che difficilmente sbaglia. Infatti, appena passato il confine Italia-Austria, venendo da mesi di calura estiva sentivamo tutti il bisogno di un po’ di frescura e Marina individua sulla cartina, in base a pochi ma significativi dati che riconosce solo lei, la località di Gschnitz a pochi chilometri dall’autostrada, alcune case, una chiesa, un piccolo alimentari quasi sempre chiuso, tante mucche, ma soprattutto una bellissima valle tra le catene montuose delle Alpi austriache, con tanta acqua, cascate, cascatelle, rivoli, fiumi …
Renzo
Tappa obbligatoria ad Innsbruck, sempre bellissima ma deludente rispetto alla nostra ultima visita in periodo natalizio.
Lago Achensee, località Pertisau, a nord-est di Innsbruck. Un paradiso terrestre, tra un grande e profondo lago e le montagne circostanti, probabilmente frequentato dai vip austriaci, pochissimi camper ma solo perché poco segnalato dalle guide e dai passaparola. Si parcheggia nello spiazzo della cabinovia perché da altre parti è tutto un divieto. Arriviamo al noleggio delle imbarcazioni gestito da due signore gemelle gentilissime: i bimbi vorrebbero noleggiare il pedalò, Luigi il motoscafo elettrico ma Renzo insiste talmente che vengono prese due barchette a remi, una per famiglia. L’avessimo mai fatto!!. Una partenza perfetta, ma raggiunto il centro del lago cambia il vento improvvisamente e si alzano le onde, decidiamo il rientro ma controcorrente. Si rientra a tarda ora solo grazie alla perizia nautica dei due vogatori.
Marina
vorrei dire, anzi scrivere, due paroline a proposito della “perizia nautica” dei vogatori….ma sono troppo ben educata per esprimere appieno le mie emozioni di quel giorno….diciamo che ho visto tutta la mia vita scorrere dinanzi ai miei occhi….e avevo già immaginato i titoli sui giornali italiani “Tragedia a Pertisau, due famiglie sterminate dalla furia del lago e dall’imbranataggine”…..appunto mentale: la prossima volta che il mio consorte viene preso dalla ulissiana voglia di scoperta del mondo “liquido” ricordarsi di mandarcelo da solo o di mandarcelo.
GERMANIA (Baviera)
Tutti
Monaco
Ci siamo limitati soprattutto a visitare il Deutsch Museum che merita senz’altro una giornata intera. E’ un museo della scienza e della tecnica storico e moderno, probabilmente il più grande e attrezzato d’Europa. Molto istruttivo (con i ragazzi torneremo tra qualche anno, quando avranno trattato certi argomenti a scuola) e divulgativo. Peccato che le spiegazioni siano solo in tedesco o al massimo in inglese.
Norimberga
Stupendi e ben tenuti il centro storico, il palazzo municipale, la piazza centrale con la fontana, la cattedrale gotica, il ponte sul fiume che attraversa la città.
Beilngries
Una di quelle cittadine che non saranno mai comprese negli itinerari, ma che, capitandoci per caso o anche per l’intuizione della solita Marina, si apprezzano tantissimo per la pulizia e l’architettura del piccolo centro, per i tanti locali aperti dopo cena (cosa molto rara in Germania), la dignitosa e particolare cattedrale,  l’immancabile ristorante italiano (“pizzeria in piazza”).
Marco
Oberammergau
Ci siamo svegliati, vestiti, poi ci siamo riuniti e abbiamo deciso di salire su una montagna. Io, Gioia, Guido e Simone non volevamo andare a piedi perché c’era la seggiovia. Babbo e mamma, però, ci hanno costretti a salire a piedi. Dopo una lunga e faticosa salita dentro il bosco siamo arrivati alla meta, un ristorante. Ci siamo fermati a pranzare lì. Ci hanno servito delle schifezze germaniche insieme a cose più buone, un miscuglio di peperoni, cipolla, wurstel, pezzetti di formaggio, cetrioli, il tutto in una salsa acquuuosa (babbo diceva “mangia che è buono”) insieme ad un tagliere di affettato misto locale (speck, emmental, …). Dopo pranzo siamo rimasti lì a chiacchierare e poi siamo scesi (sempre a piedi) lungo una pista da sci. Arrivati ai camper tutti i genitori sono andati con il mio camper a fare la spesa, mentre io, Guido, Gioia e Simone siamo rimasti nel camper di Renzo a giocare a “Dungeons & Dragons”, che è stato il gioco principale di tutte le vacanze.
Guido
Dachau
Siamo subito arrivati con il camper in un parcheggio che come al solito alle 5: 00 o si partiva o si prendeva una bella multa con i fiocchi. Avevamo appena mangiato il pranzo. Vicino al parcheggio si vedevano le mura su cui una volta le guardie non aspettavano che sparare chi gli capitava a tiro nella cosiddetta striscia della morte, una striscia d’erba che chi la calpestava e non apparteneva alle SS (Polizia di Hitler) veniva fucilato con i mitra. Appena introdottisi nel campo abbiamo preso delle audio-guide, che stufavano in una maniera esagerata perché la voce di quella che parlava era lenta ed era monotona, a parte delle testimonianze degli ex-detenuti, che erano abbastanza interessanti. Dopo siamo andati a vedere il complesso delle torture.Prima c’era la stanza dove ci si spogliava, le stanze dove si faceva la finta doccia, in cui si moriva da gas. Dopo di che, c’erano i forni crematori, enormi,  in cui i resti della gente uccisa dal gas veniva bruciata e ridotta a polvere, e si dice che diventavano dei bottoni da vendere. Sono stati scoperti migliaia di scheletri scavando per terra solo nel campo di concentramento di Dachau, quindi in tutti quelli costruiti…milioni! Ma nessuno veniva registrato: infatti c’è anche un monumento al detenuto ignoto. Tutto questo ci ha fatto riflettere molto…I sistemi per non far scappare i detenuti erano crudeli: Filo spinato elettrico ad altissimo voltaggio alto almeno due metri che circondava il campo; Guardie di sentinella giorno e notte  su ogni mura e pattuglie sulle strade. Una crudeltà enorme come questa spero non tornerà mai più…
Marina
Bamberga
Affascinante città, patrimonio dell’Unesco,  tutta in salita e discesa. Il parcheggio è un po’ faticoso perchè vige ovunque il disco orario ma alla fine, aiutati anche dagli oriundi che si propongono di darci una mano in continuazione tutti parlando sempre e solo in tedesco, riusciamo a fermarci accanto al fiume. E’ una bellissima cittadina abbellita da numerose case barocche che si mescolano con eleganza alle “classiche” case a graticcio, dove vige la volontà, si avverte in modo tangibile,  di mantenere le tradizioni.
Il mercato della frutta e della verdura molto pittoresco lungo al fiume,  il vecchio quartiere dei pescatori detto “la piccola Venezia” , l’acciottolato particolare delle vie centrali e soprattutto vige una cala ed una tranquillità fuori dal tempo. Alla fine del giro ci  infiliamo in una fornitissima pasticceria e scopriamo dei dolcetti molto simili alle ns. castagnole.
Ehhhh!!!  A noi la tranquillità ci ispira…..
Rothenburg o. d. Tauber.
Cittadina deliziosa a ovest di Norimberga. Innanzi tutto molto ben servita per i camperisti. C’è un grande parcheggio ombreggiato segnalato a ridosso del centro con carico, scarico etc….Decidiamo di fermarci li’ a pernottare e di visitare la città il giorno successivo. La mattina ci incamminiamo per le vie del centro con le caratteristiche case a graticcio dai colori pastello e racchiuse da mura medioevali molto…scenografiche. In effetti la cittadina è tutta circondata da poderose fortificazioni abbellite da torri. La piazza principale poi è bellissima e sorprendente, sia come prospettiva che per tipo di edifici che vi si affacciano. Ad un certo punto ci infiliamo dentro ad un negozietto (sembrerebbe) di giocattoli e un altro mondo si apre dinanzi ai ns. occhi!!! Stupefacente!! Si tratta di un negozio interamente dedicato alle festività natalizie che si estende per tantissimi metri quadrati, in pratica occupa l’intero palazzo, con presepi di tutti i tipi e generi, alberi di Natale grandissimi ed interamente addobbati, ghirlande, nastri, fiocchi, decorazioni per l’albero scolpite a mano, di raso, di plastica, di cristallo…..insomma ci perdiamo in questo delirio e riusciamo anche a comprare una tovaglia natalizia (in pieno agosto non mi era mai capitato!) serviti da una solertissima e simpaticissima signora.
 All’ora di pranzo riusciamo anche a trovare anche un ristorante tipico dotato di tavolini sulla via principale dove mangiamo discretamente.
Quindi sicuramente una località da non perdere……

Guido e Simone (che stanno scrivendo queste due righe perché costretti …)
Gschnitz .
Il posto ci è talmente piaciuto che ci siamo tornati oggi, mercoledì 27 agosto 2003, in pratica è l’ultima tappa della nostra vacanza e secondo noi bambini è anche la tappa migliore . C’è acqua in abbondanza dal ruscello. Qui in più possiamo fare tutto quello che vogliamo sia in camper che fuori. C’è moltissimo spazio che ci distanzia dalle macchine e le case sono lontane, così siamo sicuri di non dare fastidio agli abitanti di questo paese con i nostri giochi. Come se non bastasse, c’è anche un bellissimo panorama montuoso e collinare con delle cascatelle incorporate.
Tutti
Da notare che:
- In Germania non si paga per l’autostrada, mentre in Austria bisogna dotarsi di bollino (“vignette”) al confine (molto caro, e valido o per 10 giorni o per 3 mesi), e pagare ogni tanti chilometri il pedaggio (ci è capitato di pagare 2€ per uscire e altri 2€ per rientrare alla stessa stazione)
- lo stile ‘Dachau’ si ripercuote su alcune architetture edilizie lungo la Romantiche Strasse e nel cervello di alcuni vigili che ti mandano via da un parcheggio di alcuni ettari e sei l’unico automezzo parcheggiato
- la Romantiche Strasse sarà romantica per loro …ma sembra solo una lunnnnnnnnnga strada inutile…
- si vedono molti più portatori di handicap che non in Italia, ma non perché, ovviamente, ce ne siano di più, ma solo perché sono paesi più civili e avanzati di noi, con strutture adeguate e minori barriere architettoniche
- ci sono pochissime edicole, probabilmente perché il giornale si compra anche al supermercato. Comunque, tranne che nelle grandi città, è un problema trovare un quotidiano italiano
- non è assolutamente vero che dappertutto vengono accettate le carte di credito, anzi, abbiamo trovato parecchie difficoltà
- si vedono dappertutto bovini al pascolo ma non siamo riusciti a trovare un ristorante che ci servisse una bistecca di vitello
- l’austriaco riesce ad unire la pignoleria maniacale degli svizzeri con la cocciutaggine dei tedeschi (ovviamente scherzo, sono contrario ai luoghi comuni)
- è inutile che cerchiate sulle cartine geografiche il nome “Gschnitz” perché il nome è inventato e non saprete mai da noi il vero nome di quella località paradisiaca dove torneremo tutte le prossime estati … solo noi!

Emanuela Marina, i veri capi equipaggio
Luigi Renzo, i ‘2’ di bastoni e coppe
Simone Marco Guido Gioia, i pargoli (mica più tanto)
Anno 2003