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Reykjavik | Islandese | Corona Islandese | C.Identità | C.Circolazione |
Reykjavik, la capitale, moderna città di case basse con i tetti di latta dipinta, centro culturale, politico ed economico dei Paese. Il suo nome significa "insenatura fumosa", in riferimento al vapore delle acque termali che, incanalate, servono al riscaldamento delle case. Tappe obbligatorie per il turista sono il Museo Nazionale, che custodisce i resti dei passato vichingo dell'isola e il palazzo dei Parlamento di fronte al quale si eleva la statua di Jon Sigurdhsson, padre dell'indipendenza nazionale. In città si svolge un'intensa vita culturale che si esprime attraverso spettacoli teatrali, tornei di scacchi, fiere. Nelle vicinanze, a Grindavík acque geotermali formano la famosa Laguna Blu, una stazione termale derivata dallo sfruttamento di una centrale geotermica vicina.
Ancora oggi vi è una sola nave traghetto che raggiunge l’isola (e viceversa) e compie un solo viaggio la settimana.
La visita può essere articolata considerando un periodo di minimo tre settimane. La viabilità in questi ultimi anni è notevolmente migliorata ma si incontrano ancora lunghi tratti di sterrato e molti fiumi si debbono ancora guadare. Tutto ciò impone una guida attenta e prudente. I luoghi sono meritevoli ma non è certamente un viaggio facile. Il veicolo ideale è un mezzo non mansardato, a trazione posteriore con ruote gemellate e con sbalzo posteriore il più ridotto possibile.
In Islanda non è permesso introdurre animali domestici di qualsiasi tipo.
Da vedere:
Il Parco Nazionale di Thingvellir è stato istituito nel 1928 per tutelare un'area di grande pregio naturalistico che per gli islandesi ha anche un grande valore storico: infatti questa fu la sede dell'Althing, la millenaria assemblea popolare, forse la più antica d'Europa. Oggi il Lógberg, la "roccia della legge", e la bandiera islandese contrassegnano il sito dove, in passato, venivano prese le decisioni politiche, religiose e sociali più importanti per la vita dei Paese. In quest'area la placca tettonica europea e quella americana si stanno allontanando, formando la grande spaccatura di Almannagjá. Nell'ampia pianura lavica sorge la chiesa di Thingvellir, una sobria costruzione in legno, edificata dove probabilmente fu consacrata la prima chiesa cristiana d'Islanda.
Il Parco Nazionale di Skaftafell, istituito nel 1967, è un'oasi di verde. I vulcani sottostanti eruttano regolarmente provocando cascate di ghiaccio e detriti che rendono la zona decisamente inospitale, tuttavia paesaggisticamente molto suggestiva.Il viaggio in Islanda di Toni e Patrizia
del Club Amici del Camper di VigonzaEra tanto tempo che ci pensavamo e questa estate abbiamo realizzato un nostro sogno anche perché invogliati dalle possibilità offerta dal nostro mezzo, una cellula abitativa su pick-up 4x4.
Siamo stati in Islanda visitando soprattutto la parte centrale.Premesso che questo tipo di viaggio non si può fare da soli, ci siamo avvalsi di una organizzazione romana “Dimensione Avventura”.
L’appuntamento era a Bergen, in Norvegia, a 3000 Km da casa e, dopo due giorni di traghetto con il mare molto mosso, siamo sbarcati in Islanda.
C’era nebbia e pioveva ed il primo impatto non era certo buono.
Dopo un paio d’ore ed un primo tratto di sterrato che ci aveva infangato all’inverosimile, il tempo è nettamente migliorato ed è uscito il sole. I panorami sui fiordi, i ghiacciai fino al mare, i vulcani incombenti ci hanno dato un anticipo di quello che avremo visto nei giorni seguenti.
In una bella serata luminosa ci siamo trovati sulle rive di un lago formato dalla parte terminale di un ghiacciaio, vi galleggiavano molti iceberg che poi finivano in mare lì vicino, venivano ributtati su una spiaggia nera e si scioglievano prendendo forme molto strane.
Il giorno seguente siamo saliti sul vulcano Laky; il percorso era impervio, con piste sassose, guadi e deserti di sabbia nera.
Ritornati sulla Ring Road (la strada che corre lungo tutta la costa), siamo arrivati a Reykjavik, città anonima e deludente, proseguendo poi fino a Pingvellir dove le placche del continente americano ed europeo si staccano creando fratture, canyon e muraglioni.
Poco dopo abbiamo assistito all’esplosione di un geyser, giungendo quindi alla cascata di Gulfass che presentava una portata d’acqua impressionante e che, dopo un gran salto, si infilava in un canyon.
Abbiamo iniziato l’attraversamento dell’Islanda per la pista di Kiolur e, mettendo a dura prova i nostri mezzi, siamo arrivati in una zona geotermica dove abbiamo pernottato; c’erano fumarole, geyser e stagni di acqua calda dove abbiamo fatto il bagno.
Proseguendo per la pista, siamo giunti ad Akureyri, seconda città dell’Islanda, a nord dell’isola, anonima coma la capitale. Da qui al lago di Myvatn la strada è breve ma molto difficoltosa per la fitta nebbia (non si vedeva niente!) ed i lavori in corso sulla pista.
Il lago di Myvatn è circondato da vulcani spenti, vulcani attivi, sorgenti di acqua calda, laghi di acqua calda, solfatare; è un posto interessantissimo.
Siamo ritornati quindi all’interno dell’isola lasciando la Ring Road.
Il cartello della pista di Sprecisandur indicara Km 286 al prossimo distributore; è iniziata quindi la parte più dura dell’itinerario che ci ha portato ad attraversare deserti di sabbia nera, di pietra pomice, di lava, fino ad arrivare al vulcano Askja.
Sulla sua cima, nei crateri, ci sono due laghi, una di acqua fredda ed uno di acqua calda e lattiginosa; peccato che la temperatura esterna fosse di 3 gradi.
Abbiamo proseguito sulla pista che aggira il ghiacciaio Vantnajokull, guadando tutti i fiumi che ne scendono al mattino in quanto, con le basse temperature della notte, la portata di questi torrenti è minore rispetto al pomeriggio quando, in presenza soprattutto di una bella giornata di sole, l’acqua è veramente molta.
In questa zone l’elemento umano è quasi assente; l’unico segno sono dei paletti di legno gialli che indicano la pista anche quando i passaggi sono estremamente pericolosi per sassi e massi, esito di antiche eruzioni, che non permettono velocità superiori ai 5 Km orari.
Attraversando queste zone desertiche, ci siamo resi conto di quanto sia importante non lasciare tracce fuori della pista perché restano indelebili nel tempo.
Gli islandesi sono molto sensibili a questo e la polizia vigila perché la natura resti intatta.
Alla fine della pista siamo giunti a Landmannalanger dove le montagne sono di riolite e questo conferisce loro vari colori; il paesaggio è contrassegnato da fumarole, laghetti di acqua bollente e ghiacciai; qui il ghiaccio ed il calore sono a contatto e fa un grande effetto vedere una sorgente d’acqua calda sgorgare dentro una grotta di ghiaccio. Anche nel campeggio dove abbiamo sostato ci sono sorgenti calde che formano un piccolo lago dove, con grande piacere, abbiamo fatto il bagno.Altra tappa importante è stata Porsmark dove, per arrivare, abbiamo attraversato ancora molti guadi; è un posto che ricordiamo perché è uno dei pochissimi luoghi in cui abbiamo visto degli alberi.
Abbiamo ripreso successivamente la Ring Road, ormai sulla via del ritorno ed abbiamo attraversato la grande piana alluvionale dove nel 1996 l’eruzione di un vulcano, sotto il ghiacciaio Vatnajoscull, ha provocato lo scioglimento del ghiacciaio che ha distrutto la strada ed i ponti per decine di chilometri. Ci sono ancora lavori in corso per il ripristino.
Ci siamo fermati nel parco nazionale di Svartifass con la bella cascata di Svartifass che precipita in un anfiteatro di colonne basaltiche, siamo poi andati a camminare sul ghiacciaio con l’acqua di scioglimento che ci scorreva praticamente sotto i piedi.
Anche la costa ha notevole bellezze; nei pressi di Viksi si possono vedere faraglioni, spiagge di sabbia nera, pareti e grotte fatti di colonne di basalto chiaro, a base esagonale.
Al termine del nostro viaggio dobbiamo riconoscere che siamo stati molto fortunati con il tempo che è stato particolarmente buono anche così a nord.Per coloro che fossero interessati ad intraprendere un viaggio in Islanda con il camper, possiamo affermare che è possibile anche individualmente a patto che si percorra solo la Ring Road.
Questo viaggio offre sensazioni uniche anche se i costi e la distanza possono essere un grosso problema.
Le foto e le informazioni sul viaggio si possono trovare sui siti www.dimensioneavventura.org e www.camperisti.it (viaggi fai da te).Patrizia e Toni