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NORVEGIA
28 giugno - 3 agosto 2008
Un film in technicolor e cinemascope ...
di claudio carpani
“In Cielo c’è il paradiso.
Qui, sulla terra, c’è la Norvegia”
Al termine della descrizione si trova il collegamento per il diario fotografico
Giorno1 Sabato 28 giugno 2008
Bologna – Lermos (A) km. 487Bologna Modena Verona Trento
Bolzano Uscita Sud direzione Merano SS38
Merano Silandro Malles Venosta SS40 S.Valentino alla Muta Resia Passo Resia m.1507 Confine Austria
N.315 direzione Landeck
Nauders Hochfinstermunz Pfunds Tosens Prutz
Landeck si tiene la destra verso N.171 dir. Imst
Starkenbach Imst Nasshereit Lermos
Da Bolzano sino al Passo Resia si transita sulla statale 38 panoramica e piacevole. Una volta in Austria, regione Tirolo, i paesaggi mutano radicalmente e il traffico si fa meno stressante. Si decide la sosta presso una apposita area esterna al campeggio di Lermos dotata di attacco elettrico, scarico e possibilità di utilizzo docce del camping.
Costo sosta €. 16,80 tutto compreso
Giorno 2 Domenica 29 giugno 2008
Lermos – Bad Gandershein (D) km.622Si prosegue e si entra in Germania dove si va ad imboccare la A7 poco dopo Fussen
Kempten
Memmingen Rothenburg ob der Tauber Fulda Kassel
Gottingen
Superate queste ultime due località e considerato i km percorsi, si opta per una sosta in campeggio in località Bad Gandersheim. Il Camping è faraonico con prati all’inglese e spazi infiniti per ogni piazzola. Unico neo davvero imperdonabile lo scarico a terra posizionato in zona angusta e difficoltosa da raggiungere e utilizzare al meglio.
Costo sosta €. 17,00
Giorno 3 Lunedì 30 giugno 2008
Bad Gandershein(D) – Loc. Faro (DK) km. 424Hildesheim Hannover
Agli svincoli di Hannover seguiamo le indicazioni della A7 in direzione Amburgo.
Superata Amburgo e il fiume Elba seguitiamo sulla A1 fino a Lubecca, che è una delle più belle località della Bassa Sassonia.Proseguiamo con la A1 fino a Oldenburg, dove l'autostrada lascia il posto ad una statale a scorrimento veloce E47. Si supera l'ardito ponte che collega la terraferma all'isola di Fehmarn e in altri 20 km raggiungiamo Putgarden, da cui partono i traghetti per la Danimarca.
Se si è scelto di viaggiare “leggeri” rimandando gli acquisti alimentari (acqua e quant’altro) dopo aver attraversato Austria e Germania, si segnala a km. 6 da Putgarden la cittadina di Burg che oltre ad essere un bel centro di vacanze assai vivace ospita ben tre “discount” : qui è possibile completare la spesa, ortaggi compresi con prezzi abbastanza allineati a quelli italiani.
E’ possibile anche il rifornimento di carburante.
Per l'imbarco sul traghetto non vi sono difficoltà di sorta, basta immettersi sulle apposite corsie , pagare il biglietto all’incaricato presente al cancello d’accesso (vi sono diversi passaggi), seguire le istruzioni sulla corsia da occupare e attendere il turno d’imbarco.
Il costo della traversata computa il camper con relativo autista e una quota per ogni persona presente. La lunghezza del veicolo è determinante:se sotto i 6 metri viene applicato un prezzo, se li supera la quota quasi raddoppia.
In questa particolare situazione la misura del veicolo viene rilevata attraverso “tacche” presenti sul terreno quindi, superando i 6 metri e con una persona come passeggero la nostra quota raggiunge i 61,00 Euro.PIAZZOLE
Se si arriva di sera a Putgarden si può usufruire, per la sosta, del vasto parcheggio situato alla sinistra dei settore riservato all'imbarco.
Le operazioni di imbarco sono rapide; i traghetti sono confortevoli. Un'ora circa di navigazione è sufficiente per raggiungere la costa danese a Rodbyhavn.Rodbyhavn (DK)
Qui imbocchiamo l'autostrada - sempre gratuita - in direzione Maribo – Vordingborg- Køge -København
Si segue l'autostrada E47 attraverso un territorio pianeggiante e con fugaci viste sul mare (superando fra l'altro uno spettacolare viadotto)
Al termine di questo ponte uno svincolo a destra ci conduce a una attrezzata area di sosta Faro (impossibile non vederla dal viadotto) con acqua e scarico, ove trascorriamo la serata e una tranquillissima notte in compagnia di almeno altri 30 equipaggi con relativi mezzi. Già a questa latitudine la giornata si allunga notevolmente e poco dopo le 23,00 il sole tramonta regalandoci una prima immagine per noi inconsueta.
Costo sosta Zero Euro
Giorno 4 Martedì 01 Luglio 2800
Loc.Faro (DK) - Lysekil (S) km. 424
Aggiriamo Copenaghen, è una meta conosciuta qualche anno fa e non ci stimola più di tanto, ci portiamo a Helsingor. Riteniamo sconsigliabile il ponte per Malmö visto l’alto costo e lo scarso interesse offerto dalla città.
Helsingør traghetto per Helsingborg
A Helsingor si seguono le indicazioni per gli imbarchi con lo compagnia Scandlines. Di qui partono i traghetti per la dirimpettaia Helsinborg, in Svezia.Costo della traversata € 74,00 circa
Si entra in SVEZIA
Helsingborg
Effettuate le operazioni di sbarco, rapide e per nulla impegnative, imbocchiamo l'autostrada E6 in direzione Goteborg. Stiamo percorrendo il cammino di avvicinamento alla Norvegia per raggiungerne la città più importante, la capitale Oslo.
Il paesaggio svedese, man mano che si sale, diventa sempre più interessante, la strada ora corre vicina al mare ora se ne allontana. Giunti a Goteborg proseguiamo ancora sulla E6 costeggiando dei piccoli fiordi e raggiungiamo
Uddevalla. Superata questa località abbandoniamo la E6 imboccando la 162 raggiungiamo la località di Lysekil ove si trova un camping a terrazze sul mare. “LYKORNAS husvangns camp”
Una vera oasi di pace, tanto necessaria dopo una tappa decisamente impegnativa e certo non breve.
Costo della sosta €. 20,00Giorno 5 Mercoledì 02 luglio 2008
Lisekyl (S) - Oslo (N) km. 253Riprendendo la E6 si punta, lungo un altro fiordo, verso Svinesund, al confine con la Norvegia.
A Svinesund si entra in NorvegiaSi supera l’inesistente posto di frontiera e si arriva, sempre con la E6 a Moss
Poco prima di Oslo si riprende il tratto autostradale E6-E18 e si entra in città. Il traffico è simile a tante altre capitali europee e, ovviamente, impegna in eguale misura.OSLO
Non appena entrati in città raggiungiamo, con l’indispensabile aiuto del GPS il quartiere ove è situato il BobylCamp il Sjølyst Marina Camper Van Parking al seguente e particolareggiato indirizzo: Drammensveien, 160 0273 Oslo
E per chi fosse interessato ad un preventivo contatto via Internet, il sito è: www.bobilparkering.noQuesta è la base di partenza per la visita al bellissimo parco del Vigelands Sculpturepark, al Munch Museet, al National Theatret , alla Oslo City Hall.
Ad Oslo c’è anche il più famoso parco di Norvegia, il Frognerparken, con l’altrettanto famoso trampolino. Ci siamo limitati alla osservazione ... da lontano !L’area attrezzata Sjolyst Marina Camper Van Bobil Parking che è situata sulla penisola di Bygdoy è affacciata sul fiordo. Il parcheggio costa 120 NOK per 24 ore con attacco luce. Attenzione: fornirsi di monete metalliche da 20 kr. La macchinetta che rilascia il tiket per le prime 24 ore accetta solo quel tipo di moneta o (ma non ci siamo fidati) carte di credito. Se proprio non si riesce ad avere tutte le monete, rivolgersi al piccolo casotto a sinistra, appena superato il ponticello che porta all’area. Prima del ponticello, sempre sulla sinistra, docce e servizi. Tenere presente che l’area è ubicata nelle immediate vicinanze del porto turistico e quindi prepararsi ad un insolito via-vai di mezzi per il movimento di tali imbarcazioni. Per le successive 24 ore, se si decide di restare, non vi è problema: sul far della sera compare un personaggio, che fa il giro dell’area a riscuotere.
La posizione dell’area è indiscutibilmente comodissima:
- in 5 min si è in centro prendendo il treno alla stazione di Skøyen (€.2,50) si può scendere al National Theatret, la stazione è proprio nelle immediate vicinanze del Teatro.
- Sotto la stazione passa il bus n. 20 che collega con il Vigeland Park e il museo di Munch.
- A 15 min a piedi ci sono i musei della penisola di Bygdøy.
Manca solo una cosa a questa area: un comodo scarico per le acque grigie.
Giorno 6 Giovedì 03 luglio 2008
Sosta a OsloDedichiamo l’intera giornata alla visita della città che ci ha accolti con clima e temperature davvero poco nordiche. Un sole a picco e “micidiale” ci accompagna per tutta la giornata e gli stessi abitanti della città, con i loro atteggiamenti, ci lasciano intendere quanto particolare sia anche per loro il caldo della giornata.
Non esiste prato, giardino, fontana che non presenti una moltitudine di persone completamente “stravaccate” a godersi tutta quella grazia (per loro) di dio! Per noi, che speravamo nel fresco, è una specie di vero tormento. Visitiamo per primo il Munchmuseet e nonostante le pubblicazioni che ci accompagnano (Guida Routard, Guida Touring...) che a ben consultarle ci avrebbero informati ... alle nove del mattino siamo davanti all’ingresso del Museo...ma lo stesso apre alle 10,00...(chiuso il lunedì)
Dovremo farci l’abitudine a questi orari. Qui al Nord ben poche cose prendono il via prima delle 10,00 del mattino e tutte, ma proprio tutte, terminano, puntualissime, alle 17,00 circa del pomeriggio ... anche se le giornate sono chiare e luminose sin verso le 23,00... alla faccia del turismo e ... dei turisti !!
All’ingresso del museo veniamo sottoposti ad attento esame attraverso metal-detector. Gli oggetti personali depositati in apposite vaschette, gli zaini vengono ritirati e si supera il classico breve “tunnel” come si dovesse entrare in aeroporto.Il Museo, completamente nuovo, è dedicato a Edvard Munch(1863-1944) il più celebre pittore norvegese tra i precursori dell’espressionismo.
A lungo incompreso, faticò ad esporre e subì le critiche di chi gli rimproverava l’ipersensibilità, gli eccessi nelle emozioni allo stato più brutale. La sua pittura era giudicata volgare ma in buona sostanza suscitava paura. L’ossessione della angoscia, della morte, della solitudine sono i temi ripetuti.
All’uscita veniamo invitati a scendere nel seminterrato dove un filmato sulla vita dell’artista, di rara bellezza e raffinatezza, sia come regia che come montaggio e sonoro, consente di capire meglio il personaggio Munch.
Bello davvero e da non perdere assolutamente.Dopo un fugace ma gradito spuntino al delizioso bar posto all’ingresso del Frognerparken, all’ombra di ridondanti alberi e a fianco della statua rappresentante l’artista Gustav Vigeland, diamo inizio alla visita di questo famoso parco.
Lo scultore ebbe la più totale libertà nel preparare questo spazio monumentale. L’allestimento ebbe fine nel 1944, un anno dopo la sua morte.
Una forza particolare sembra vivere in queste opere di pietra e metallo. Coppie, padri, madri, figli e figlie presentano le immortali scene dell’amore, l’amore in ogni sua forma. Si abbracciano, parlano,spesso giocano, sembrano uscire da un sogno intimo. Domina il tutto un monolito formato da un intreccio di corpi, molto famoso e singolare ma appare molto meno attraente della serie di sculture che lo circondano.
A pomeriggio inoltrato decidiamo una visita alla città a “volo d’uccello” approfittando del passaggio, a fronte dei cancelli del parco, del CITY SIGHTSEEING.
Il classico Bus turistico a “cielo aperto” che con
€. 23,50 a testa ci ospita gradevolmente e per circa un ora ci “scarrozza” attraversando, ovviamente, le zone più famose della città. Siamo dotati di cuffiette ma è davvero ingiustificabile la mancanza totale di una registrazione in Italiano. Peccato. Ultimi quattro passi lungo la Karl Johansgate la grande arteria di Oslo, particolarmente movimentata. Caffè all’aperto e bella animazione. Oslo da la sensazione di una città “serena” e estremamente vivibile. In tutta la giornata non si è incontrato ne un vigile ne un poliziotto...(più o meno come a casa nostra...)
Si rientra all’area di sosta per cena, siamo particolarmente “distrutti” ma soddisfatti anche perché domani si riprende per raggiungere la nostra tanto agognata meta: Le Isole LOFOTEN !!!
Giorno 7 Venerdì 04 luglio 2008
Oslo - Ringebu km. 248Lasciamo Oslo e con l’aiuto del GPS imbocchiamo facilmente la E6. Questa è la seconda parte della E6 (la strada più lunga della Norvegia che va dal confine sino a Trondheim) e da una idea, sommaria ma precisa, della Norvegia centrale con i caratteri fondamentali del paese. Mancano, ovviamente, i fiordi ma montagne e laghi sono al centro della attenzione del visitatore, e attraverso
Jesheim Raholt Hamar Brumunddal
Si raggiunge
Lillehammer
Adagiata sulla riva del lago Møsja la città vive nel ricordo delle olimpiadi invernali del 1994 che furono, a sentire gli esperti, le più appassionanti nella storia dei giochi invernali. Da non perdere il bellissimo museo all’aperto Maihaugen. 150 edifici antichi,case, fattorie,una chiesa in legno veramente di gran pregio, botteghe artigiane con operatori in azione e staff in costumi folcloristici. Ingresso €. 10,00 a persona. Per raggiungerlo seguiamo facilmente la apposita segnaletica stradale numerosa e ben posizionata.Si prosegue con la E6 particolarmente trafficata da Tir, bestioni “da scansare” ... Questa strada non ha le caratteristiche di autostrada, non ha le carreggiate separate. È semplicemente una strada bella e ampia con un fondo sempre perfetto, saliscendi continui tipo “toboga”... con tratti a velocità limitata da apposita e frequente segnaletica (70 orari e a volte anche solo i 60) ma viene affrontata da questi “giganti” con molta disinvoltura e assenza di scrupoli. Peraltro si deve segnalare che non si è mai, sottolineando MAI ... incontrato una pattuglia di polizia in tutto il percorso norvegese.
Si procede superando
Tretten Moastugu Favang Ringebu
Qui giunti decidiamo la sosta notturna e non trovando aree soddisfacenti, decidiamo per il Camping.
Elstad Camping Ringebu (€.24,00)
Il mattino seguente, prima di riprendere la E6 visitiamo, su suggerimento copiato da un diario di viaggio pubblicato in Internet, la Stavkirke di Ringebu.
In Norvegia non rimangono che 28 antiche chiese in legno che risalgono al Medio Evo. Questa chiesa non è un museo, ma un luogo di culto, nonostante ciò per la visita vengono richiesti 5 Euro a persona.Giorno 8 Sabato 05-07-2008
Ringebu – Trondheim km. 322Questo è l’ultimo tratto stradale per così dire -interno- alla Norvegia e che ci porterà a raggiungere il primo porto che si affaccia sul mare del Nord: Trondheim. L’entusiasmo è alle stelle e procediamo con rinnovata lena raggiungendo e superando
Vinstra Otta Dombas
Siamo all’inizio della valle del Gudbrandsdalen. Questa è la culla della tecnica pittorica “alla rosa” che decora il mobilio tradizionale. Grande animazione commerciale con prodotti d’artigianato sul tema dei Trolls a Trollpark.
Drivstua. Procediamo sempre con la E6 verso Trondheim. La strada sale ancora, fino a raggiungere i 1.100m. s.l.m il tempo non è male e il paesaggio (laghi e tanto verde) è sicuramente bellissimo; un altopiano di licheni e in mezzo scorre il fiume...
Scendiamo senza fretta verso Oppdal, attraversando una valle stretta tra montagne ricche di salti d’acqua e ...vorremmo tanto, ma non ci riusciamo ... a scorgere le renne !
Oppdal
Piccolo capoluogo della provincia di Dovre sui cui altipiani pascola il bue muschiato ... ma anche quello ... non riusciamo a vederlo !!!
Berkåk Soknedal Støren Lundamo
Trondhaim
Raggiungiamo la città nel tardo pomeriggio sotto un sole che non ne vuole sapere di lasciare la scena! Con l’ausilio del GPS (grande invenzione) raggiungiamo il quartiere Lade ove deve trovarsi l’area di sosta per camper. Trattasi di uno spazio di dimensioni ragguardevoli e abbastanza ben posizionato rispetto al centro della città ma...tutto il mondo è paese: Lo troviamo occupato al 90% da un attendamento che ospita un circo equestre con relativo tendone, carrozzoni e bestie al seguito !
Nell’esiguo spazio disponibile ci sono parcheggiati alcuni camper e posti liberi solo in situazioni di terreno impossibili. Si aggiunge al tutto la presenza di un paio di macchine “elaborate” e variamente “istoriate” con all’interno elementi decisamente poco raccomandabili...
Dietro front immediato e si raggiunge il FLAKK CAMPING 7070Bosberg Trondheim (€. 28,50)
Decisamente non a buon mercato ... ma la serenità in certe situazioni... non ha prezzo !
Il mattino successivo ...Giorno 9 Domenica 06 luglio 2008
Trondheim - Mosjoen km. 405La guida cartacea che ci accompagna scrive di Trondheim:
Una città che si fa amare perché soddisfa tutti i gusti. Può apparire un po’ fredda e deserta in certe ore del giorno, ma questa è l’anticamera del grande nord. Le sue dimensioni sono a misura d’uomo nonostante sia la terza città della Norvegia e la fanno risultare come una città “simpatica”.
Da non mancare la piccola zona pedonale moderna e molto commerciale, il mercatino sulla piazza centrale.
Sono da visitare anche la cattedrale, massima espressione dell’arte medioevale in Norvegia, la vecchia dimora reale e, come già accennato, il pittoresco centro storico.Per come abbiamo avuto occasione di vederla noi ... quanto sopra in parte ci trova d’accordo. La piccola zona “moderna” è un insulto architettonico con costruzioni, appunto, moderne ma, aggiungo, un moderno decisamente brutto e senza carattere.
La Cattedrale è certamente, per la Norvegia, una massima espressione dell’arte medioevale... Cosa ci sia di pittoresco nel vecchio centro storico ... lo stabiliremo la prossima volta.
Onestamente si deve aggiungere che il mattino quando raggiungiamo il centro il tempo si è rannuvolato e lo visitiamo sotto una leggerissima pioggerella che va poi esaurendosi lasciando però la città bagnata e le sue strade lucide d’acqua. Parcheggiamo nei pressi della cattedrale e la visitiamo. Davvero imponente ma anche fredda e disadorna. A piedi e percorrendo tutta la Munkegata, arteria principale della città, attraversiamo il centro storico (?) e raggiungiamo il porto. È domenica, il tempo non è granché, le strade e le piazze sono insudiciate e deserte, non incontriamo anima viva se non un adulto leggermente “alticcio” che pontifica in solitudine... le bancarelle del mercato tutte tristemente chiuse...
Ciao Trondheim ...
Lasciamo in mattinata Trondheim e seguiamo ancora la E6. All’uscita della città in una specie di casello autostradale ci viene richiesto il pagamento del pedaggio. Una cifra modesta 10 nok (€. 2,50) di cui però non se ne capisce il motivo. La E6 presenta in questo tratto scorci meravigliosi sull’ Asenfjorden prima e sul Trondheimsfjorden dopo sino a raggiungere Verdalsøra .
A Steinkjer continuiamo sulla E6 che costeggerà per molti km il lago Snâsavatnet
Hammer Berg Formofoss Grong
Qui la statale costeggia il fiume. Anche per i norvegesi è domenica e parecchie famiglie stanno facendo pic-nic, ma non solo, vista l’alta temperatura vi è pure chi fa il bagno. Ci fermiamo, nonostante i tanti km in programma, per vedere una barriera a gradoni per il passaggio dei salmoni. Vi è pure un Museo del salmone, una caffetteria e la possibilità di pesca sportiva...il tutto dominato da un smisurato e bruttissimo (ma è una caratteristica) Troll di cartapesta all’ingresso del museo.
La strada che ci attende è veramente tanta e a tratti anche impegnativa. Abbiamo dalla nostra che essendo domenica i mezzi pesanti non circolano e si viaggia con più disinvoltura e serenità.
Gartland Nes Assveet Brekkvasselv Steinamoen Majavatn
Laksfors
Tra questa ultima località e Mosjøen troviamo, a lato dell’ E6, un angolo di paradiso per trascorrere la notte. È una isola di pace accarezzata dal fiume che forma una grande ansa, alberi altissimi e verdeggianti con generose zone d’ombra. Il parcheggio, dotato di piccola casetta in legno per i servizi, prevede lo spazio per i veicoli su asfalto ma tutt’attorno è una specie di prato inglese che invita a camminare a piedi nudi. Fuori immediatamente tavoli e sedie e si da inizio ai preparativi per la cena. In sosta una roulotte con macchina al gancio. Un piccolo bus e nient’altro.
Dopo qualche minuto si ferma un camper targato Norvegia. Scendono due persone adulte, si guardano attorno e si dirigono verso un cartello segnaletico a noi sfuggito. Dopo qualche attimo di lettura, prendono, risalgono sul camper e se ne vanno. Che sia vietato ? Immediatamente prendiamo visione della cosa: il messaggio dice chiaro (anche se la lingua italiana è ignorata) che tale spazio non può essere utilizzato per campeggiare ma semplicemente per una breve sosta.
Prendiamo atto della cosa e rimettiamo tutto in ordine, sedie e tavoli ... ci rimettiamo in marcia con tanto dispiacere perché il luogo era davvero bellissimo e noi si comincia a sentire la stanchezza e la fame.Mosjøen
Arriviamo e appena entrati in paese ci parcheggiamo a fianco del fiume che va a sfociare nel lungo e contorto Vefsnfjorden. Abbiamo fortuna, anche qui parcheggio sull’asfalto ma a bordo fiume un prato stupendo. Ma...ma c’è un cartello grande così...
Camping forbudt No camping
Siamo presi dallo sconforto. Ma la Norvegia ...non era il paradiso dei camperisti ?
In un solo pomeriggio abbiamo già trovato due divieti !
La stanchezza ha il sopravvento. Decidiamo di ignorare il divieto avendo cura però di non esporre sedie e quant’altro. Ceniamo e andiamo a fare quattro passi in paese particolarmente noto per una caratteristica qui chiamata Sjølgata. È una infilata di case in legno sul lungofiume, superstiti dei tempi passati. Particolari e belle a vedersi. Rientriamo e a dormire sperando non venire disturbati se non addirittura allontanati.
Notte particolarmente silenziosa con lunga dormita sino alle otto del mattino successivo !
Giorno 10 Lunedì 07 luglio 2008
Mosjøen - Rognan km. 258È il giorno fatidico della conquista del Circolo Polare Artico ! Abbiamo, avanti a noi a circa 85 km l’abitato di Mo i Rana, e poi, immediatamente dopo, il
Circolo Polare Artico.Mo i Rana : Cittadina industriale a 500 km. da Trondheim. Nulla di particolare, ha solo sul fiordo, il Ranfjorden, le graziose case che lo circondano come elemento di attrazione.
Procedendo il territorio si fa sempre più singolare, la vegetazione muta a poco a poco. Forse per la vicinanza al circolo polare oppure per la sempre maggiore altitudine. Resta il fatto che le fitte foreste scompaiono per fare posto a spazi collinari brulli e battuti da un freddo vento.
Questa incredibile trasformazione ci procura una strana sensazione. Prende a noi tutti una strana “euforia” sino al momento del parcheggio in ampi spazi costruiti dall’uomo. Una volta parcheggiato il mezzo ci si guarda attorno quasi attoniti. Questo elevato altopiano appare immenso e desolato, battuto, così com’è, dai venti freddi del nord. Il tutto è surreale perché si propone con spazi immensi ancora coperti da candida neve a fianco di blocchi di pietra levigata dalla rigida natura.
Le migliaia di turisti che da tempo transitano da queste parti hanno dato il via ad una particolare iniziativa: costruire piramidi, più o meno alte, più o meno ben fatte, utilizzando blocchi e lastre del materiale roccioso presente a volontà. Mi si dice serva a propiziare il ritorno in quei luoghi così come il buttare una monetina in Fontana di Trevi a Roma.
Noi si rinuncia all’operazione ... siamo troppo presi ad ammirare e fotografare.
Abbandoniamo il luogo non senza rammaricarcene ma la strada è li che ci attende e abbiamo una certezza in tasca: I giorni, da qui in poi ... non finiranno più ! Il buio non lo vedremo per un bel po’ di tempo !!
Se può interessare al Circolo Polare si può sostare per la notte nel piazzale del centro turistico.
4 km oltre l’abitato di Rognan, in direzione Fauske- Narvik e dopo un tunnel raggiungiamo uno spiazzo che si protende a strapiombo nel mare. Sono presenti alcuni camper. Un cartello, decisamente “sbiadito” dal sole e particolarmente difficile da interpretare, ci informa che quella è un’area privata, ma se intendiamo fermarci, anche per la notte siamo i persone benaccette. La sosta è gratuita, continua il cartello, ma se volete mettete 5 Euro (proprio così) nella cassetta !!! Al di là della simpatia stimolata procedo per correttezza e serietà. La cassetta metallica di tipo postale, applicata in qualche modo ad un palo, è decisamente malandata e per inserire il danaro si è costretti a sollevare leggermente lo stretto labbro di metallo che non è fermato da nessuna serratura. All’interno, in quel momento quattro monete da una corona norvegese (quelle col buco in mezzo!)
Il luogo è davvero bello. In necessità potrebbe accogliere un centinaio di camper (ce ne sono una mezza dozzina ma che col passare delle ore diventeranno più di 15) e il mare pare essere pescosissimo perché parecchi sono gli ospiti che tentano di risolvere la cena con la canna. È un tentativo che cerchiamo di operare ma ... per fortuna la cambusa del camper offre ogni ben di dio !!
La serata senza fine ci permette di apprezzare questo luogo anche per i silenzi, per noi insoliti, che offre, i colori che il sole ci regala, il mare (Saltdalsfjorden) con le increspature della alta marea in arrivo e il profumo salmastro che riempie i polmoni. Il bello della vita in camper lo si ha anche con queste sensazioni e con questi momenti che saranno poi ricordi incancellabili.
La dormita è divina in una notte che notte non sarà mai !!!Giorno 11 Martedì 08 luglio 2008
Rognan – Lodingen Ladik km. 209Il mattino riprendiamo il cammino verso quello che sarà il primo traghetto norvegese. La tappa è relativamente breve ma molto impegnativa. Ci darà la possibilità di iniziare a conoscere ancor meglio questa nazione con tutte le sue più singolari attrattive. Basti pensare che ci attendono ben 14 tunnel di diversa lunghezza ma tutti scavati nella nuda roccia, la E6 di dimensioni sempre più ridotte e la possibilità di costeggiare, a tratti, 5 fiordi e alcuni laghi.
Fauske
È una piccola e simpatica borgata, passaggio obbligato per chi voglia raggiungere Capo Nord. Capolinea della ferrovia e punto di partenza per i pullman diretti a quella meta.
Ci è noto che a Fauske, sulla costa, nella zona dei supermercati, c’è un grandissimo spiazzo sterrato per camper con camper service gratuito, ma non possiamo confermarlo in quanto non ci siamo fermati.
Si procede verso nord sempre con la E6 e si incontra:
Straumen
Dopo gli abitati di Helland e Megården si incontra una lunga serie di gallerie e ponti (come detto sono 14) sino a raggiungere prima
Sildhopen poi Mørsvikbotn
Località poste al termine dello Mørsvikfjorden
Dove ha inizio un tratto di percorso panoramico sino a raggiungere lo Sagfjorden. La carreggiata corre tra enormi blocchi rocciosi alti parecchie centinaia di metri e nemici della vegetazione, che qui non è in grado di attecchire. Masse grigie, laghi scintillanti, valli ridenti...
Immagini indimenticabili !Sagelva
Per gli appassionati occorre segnalare che nei pressi sono visitabili antichissime incisioni rupestri.
Skilvassbekk Ulsvag Bognes traghetto perle Isole VESTERALEN
(ultima corsa alle ore 23,00 Non fa servizio il sabato)Un mondo a se. Grandiosità dei paesaggi, meraviglia dei fiordi, fantastico il colore delle acque, la dimensione delle spiagge, l’attrattiva delle casupole dei pescatori su palafitte...
Ci si affaccia nella vita delle Vesteralen e delle Lofoten come in un universo irreale e lontano...delicatamente.
Queste isole si assaporano. Cercheremo di non essere avari del nostro tempo, non vogliamo perderci nulla !
Una precauzione che è meglio avere: munirsi di danaro spiccio (monete metalliche) in corone norvegesi prima di raggiungere l’arcipelago: le banche sono poche e gli orari ridotti. Da considerare comunque che si trovano frequentemente (anche presso i piccoli store) i bancomat che qua chiamano Minibank.
Traghettiamo (€. 26,50) e in circa 40 minuti raggiungiamo
Lødingen Lådik
Suggestivo villaggio che vanta un piccolo porto turistico e un faro da cui si gode una bella veduta sulla baia.
Lodingen Båtforening è un terreno per camper in fondo al porto dietro il faro, superato il paese arrivando dall’arrivo del traghetto. Non esiste la reception, il municipio fa appello al senso civico degli ospiti di passaggio: quando si parte si versa la somma dovuta in una apposita cassetta.
E’ possibile utilizzare, con lo stesso sistema di pagamento delle docce e, particolare piacevole e degno di menzione: le istruzioni ci sono anche in Italiano !!!. Ci sono tutti i servizi carico acqua, scarico acque grigie,(scomodo ma c’è) scarico WC (solo per cassette, niente scarico a terra ), corrente elettrica, e una casa attrezzata con docce (pulite) e stanza uso cucina-soggiorno.
Il tutto piacevolmente riscaldato, il che non guasta perché la giornata si sta concludendo con un teso e freddo vento...Il costo stabilito per 24 ore è di 75 Nok (10 €) + 3 € per l’allaccio elettrico. L’importo è da inserire in una busta prestampata, su cui scrivere i propri dati, cognome – targa - ora arrivo, ecc…- da inserire in apposita cassettina all’esterno della casetta. Un vento piuttosto teso e freddo si è improvvisamente alzato ed è necessario indossare la tutta felpata ed un k-way, ma la serata è completamente serena. Veloce camminata, dopo cena, in paese (deserto) A mezzanotte è ancora molto chiaro così da indugiare a lungo a guardare dal vetro del camper l’assoluto silenzio e la placidità del luogo.Giorno 12 Mercoledì 09 luglio 2008
Sosta a Lodingen LadikIl mattino successivo, valutate attentamente le condizioni e tenuto conto che si sta viaggiando ininterrottamente da ben 5 giorni da quando abbiamo lasciato Oslo, decidiamo di prolungare la sosta e ci concediamo una giornata di relax. Facciamo visita al supermercato della località e lo troviamo, seppur piccolo, fornito di ogni cosa. Con meraviglia ci si rende anche conto che i prezzi degli alimentari, pane compreso, non sono poi così proibitivi. Anzi abbastanza frequentemente risultano alla pari dei nostri attuali se non più bassi. Un esempio davvero eclatante: Le banane costano molto meno qui che in Italia !!! Certo basta non confrontare il prezzo dell’olio ... Mezzo litro di Monini Classico ... qui costa oltre 100 Nok pari a €. 13,00 (le nostre 25.000 vecchie lirette)
Altra peculiarità che balza evidente ai nostri occhi: Pur avendo noi la cambusa piena di ogni ben di dio ci lasciamo trascinare dalle tante novità che la Norvegia ci offre. Le fragole in primis...poi il burro salato, le patate bollite con besciamella e erba cipollina, il pane fresco da tagliare con apposita macchina a disposizione, le marmellate (tanto diverse dalle nostre perché il frutto è per davvero intero), gli invitanti wurstel arrotolati in fette di speck... e quando arriviamo alla cassa (una e raramente più di una) immancabilmente chi ci precede (sempre che sia norvegese ovviamente) ha nel carrello un terzo se non addirittura un quarto della merce che presentiamo noi...e questo sempre...da quando abbiamo iniziato a praticare questi supermercati !
Viene spontaneo chiederci: ma questi mangiano ?
Capitolo cassiere dei supermercati: Sempre trovato ragazze giovanissime e incredibilmente sorridenti, (fare paralleli con quelle che si trovano nei nostri supermercati ... vince la Norvegia con un tennistico 6-0/6-0) occhi sgranati e di una bellezza indimenticabile. Modi gentili con immancabile tentativo di capire da dove noi si provenga ! E qui il neo più frequente: ci scambiano quasi sempre per spagnoli !! Davanti al nostro disappunto e sciogliendosi in un ulteriore e ancor più luminoso sorriso ... “Italienere ? At tiltrekkende Rimini ! ! !”...L’Italia per questi nordici è solo Rimini !!
Nel pomeriggio il tempo migliora e il freddo allenta la morsa. La giornata, riposante e serena, scorre tranquilla sino a sera. Scarichiamo il possibile (praticamente svuotiamo i serbatoi) e facciamo carico d’acqua in previsione della tappa di domani.Giorno 13 Giovedì 10 luglio 2008
Lodingen Ladik - Stø km. 121La tappa che ci attende dovrebbe riservarci, a consultare le carte e leggere le varie guide, panorami idilliaci e luoghi al di fuori del turismo organizzato. Lasciamo il porto di Lodingen e percorriamo un breve tratto (km.4) di statale 85 per raggiungere l’innesto con la E10. Questa, costeggiando all’inizio lo strettissimo e verdissimo Gullesfjorden, ci porta a superare. Langvassbuld
E di seguito per 5 km costeggiando un piccolo lago Austpollen Poi a seguire Strand con un magnifico ponte per poi imboccare, a destra, la 820 sino a Frøskeland dove andiamo a prendere la 821 direzione Myre costeggiando un braccio del Romsetfjorden. Siamo sull’isola di Langøy, la più affascinante e selvaggia delle isole Vesterallen per i fiordi che si addentrano nelle profonde vallate e per la natura vigorosa, cosa particolarmente rara da queste parti. Ci avevano preannunciato possibili incontri di montoni lungo le strade ed in effetti qualche pecorone adagiato e dormiente lungo il ciglio delle strade lo incontriamo ma il vederli così “sdraiati” e immobili da più la sensazione, abbastanza macabra per la verità, di trovarsi di fronte ad animali morti...
A Myre, dopo la classica ed immancabile visita al “ministore”, deviamo per una strada stretta (unica carreggiata) in direzione di Stø dove dovremmo trovare, preannunciato da alcuni diari su Internet, una attrezzata area di sosta Camper.
Stø è una località sulla punta estrema dell’Isola di Langøy e di qui partono i battelli per il Safari alla balena. Meno noto di quello di Andenes ma molto affidabile. Se non si è soddisfatti per il mancato avvistamento, viene dato un nuovo biglietto per l’indomani o un rimborso pari alla metà.
Noi non abbiamo inteso affrontare tale avventura ma le informazioni che abbiamo avuto sono, appunto, quanto sopra esposto.
Raggiungiamo l’area, 500 metri oltre l’abitato, con una strada stretta e sterrata, ci sistemiamo. Vi è la possibilità dell’allacciamento alla elettricità, lo scarico a terra (classico con botola) e acqua potabile. Nella casupola all’ingresso c’è anche un ristorante. (a ben pensarci è il primo che troviamo) Su di un lato dell’area trova posto una grossa tenda Sami e alla parte opposta una casetta di legno adibita a sauna con relativa doccia fredda esterna ! Paghiamo per una notte con attacco luce, camper e due persone sono160 Kr (€. 20,00). Costa come un campeggio ! Il luogo è idilliaco, le poche case del paese, sulle classiche palafitte, presentano tutte un simpatico camminamento esterno che permette la passeggiata all’interno del paese. Gli abitanti non si curano più di tanto delle presenze straniere e continuano, nel più totale silenzio, nei loro mestieri.
Pomeriggio dedicato alla pesca con le prime due “catture” più un terzo abboccamento però perso dopo diverse “brusche tirate”. Si provvede immediatamente alla “sfilettatura” dei due merluzzi e conservazione in freezer.
Il cielo si è fatto grigio ma non piove. L’aria “pizzica” leggermente verso sera ... ma da queste parti quando comincia la sera...? E come si fa a parlare di notte se non viene mai buio ? Le guide non citano mai questa località quando parlano del sole a mezzanotte ma è mia opinione che avendo la forza di restare in piedi sino a tardi ... Noi alle 21,30 circa siamo già in branda e anche ben coperti !!Giorno 14 Venerdì 11 luglio 2008
Stø - Laukvika km. 133Questo è veramente il giorno più atteso o, quanto meno oggi raggiungiamo la meta prefissata di questo viaggio: LE ISOLE LOFOTEN .
Lasciamo Stø di buon mattino, dopo aver operato scarichi e approvvigionamenti idrici, e attraverso queste strettissime strade (una sola carreggiata e slarghi ogni 100/200 metri) ripassiamo da Myre poi 881 e 820 (strade egregiamente segnalate) riprendiamo a Sortland la E10. La nostra meta è Melbu per traghettare ma a Stokmarknes non resistiamo e veniamo attratti dal Museo dell’Hurtigrute.
Il primo di questi battelli, che ancora oggi percorrono le rotte del Nord, è esposto in “secca” collegato con il museo vero e proprio da una costruzione recente e piuttosto brutta. La parte Museale è davvero ben poca cosa, rimediata con modellini di costruzione artigianale, qualche bussola, un sestante, una radio trasmittente e tante vecchie foto sbiadite dal tempo. La parte più coinvolgente è la visita all’interno del battello (nelle zone ove ciò e permesso) con la possibilità di visitare le cabine passeggeri, i salotti per la lettura, l’ambiente riservato al marconista e quella al capitano dell’imbarcazione. Si visita pure il salone per le feste e la parte dedicata al bar e ristoro. La visita, è una opinione personale, non è importantissima. E per di più non costa neppure poco (€. 8,00 a persona) che fatti i conti...sfiora le nostre vecchie 15.000 lire a persona !!!
A Melbu infiliamo il traghetto di gran carriera (€.14,50) e in circa 20 minuti, attraversando il largo Hadselfjorden, raggiungiamo la riva opposta. Già in navigazione balza evidente la differenza fra queste isole e le Vestrâllen.
Le Lofoten sono una catena di guglie rocciose che si slanciano verso il cielo appuntiti come lame. Il sole, che oggi accompagna il nostro arrivo, accarezza e fa brillare le tante pareti ancora ricoperte di neve. È una paesaggio da film a colori in cinemascope !
Sbarchiamo a Fiskebøl e anziché riprendere la E10, (l’avventura è il nostro mestiere) ...infiliamo una singol-track con destinazione Laukvika...
È la nostra meta per la serata anche perché è uno dei luoghi consigliati e suggeriti per godere del sole a mezzanotte !
Questa deviazione costeggia costantemente un piccolo fiordo, il Morfjorden, che solo per ciò che ci regala in scorci e prospettive, immagini e colori, questo breve tratto, vale la pena affrontare.
Raggiungiamo così (in tutto sono 30 km.) Laukvika
Il paese, quattro case quattro, più un molo d’attracco per le imbarcazioni e tre automobili parcheggiate, ci accoglie nel silenzio più totale. Sembra disabitato, non vi è ne distributore di carburante ne il classico piccolo store. Ci siamo noi e le quattro case immobili. Ci sistemiamo sul molo a un metro dal mare. Potremmo pescare anche senza uscire dal camper ... dalla finestra !
Lo facciamo ma impegnandoci davvero e a fondo. Non lesiniamo nulla e utilizziamo anche esche nuove comperate alcuni giorni prima e particolarmente adatte a queste acque.
Risultato: Due ore di pazienti lanci e recuperi più o meno veloci...due ore di recupero alghe verdi e appiccicose ... ma di pesci neppure l’ombra.
Veniamo inoltre raggiunti da un camperista francese che si sistema dietro noi ma che non riusciamo neppure a vedere...non esce nessuno dal mezzo.
Si resta in attesa di una notte particolare per vedere, finalmente, questo benedetto sole di mezzanotte !
Ma veniamo ripagati abbondantemente. La palla di fuoco che galleggia (per lo meno così sembra) a filo del mare illumina tutto ciò che ci circonda, le case, i monti, le barche, le poche nuvolette, di un colore rosso fantastico e incredibile.
Il pensiero corre a quel collega camperista incontrato ieri a Stø, di ritorno da Capo Nord, molto deluso in particolare per i propri figlioletti, che pur essendo arrivato sin la e rimasto per ben due notti ... causa le nuvole...non aveva visto nulla !
Poco dopo tutti a nanna ma ad oscuranti sollevati per addormentarsi avvolti da quel colore indimenticabile !Giorno 15 Sabato 12 luglio 2008
Laukvika - Eggum km. 132Abbandoniamo il “nostro” molo (il francese è sparito) e puntiamo alla E10 che ci porterà da prima a
Vestpollen e di seguito a Madsvik per poi raggiungere, con una strada superba e sempre costeggiando l’Austnesfjorden
Svolv?r deliziosa cittadina circondata da splendidi paesaggi di cime rocciose e nevi eterne. La cittadina ha un angolo, (Briggen) al di la di un ponticello pedonale, composto di casette rosse su palafitte ristrutturato di recente e oggi affittato ai turisti, veramente degno di una visita. Il passeggio è sempre da farsi lungo i camminamenti in legno che permettono la visita totale del rione transitando fra le casette e potendone osservare pure gli arredi interni veramente da “bambola”. Sulla piazza principale alcune bancarelle di prodotti tipici e l’immancabile stoccafisso presentato in bella mostra, secco o fresco che sia, in compagnia di salami di cervo e di renna, sotto un sole implacabile che fa segnare ai termometri oltre 30°...Nel porticciolo magnifiche barche a vela fra cui una, la più anziana ma la meglio conservata, completamente in legno levigato e lucido.
Poco dopo, sempre seguendo la E10, in località Kabelvag, piccolo e piacevole villaggio, visitiamo –ai noi- la Vâgan Kirke che a dar credito alle guide è la cattedrale più grande e antica. È del XIX secolo, come tutte in legno ma niente altro di particolarmente interessante. Unica annotazione: per entrare e visitare il tutto (5 minuti d’orologio a voler esagerare...20 nok a testa (€. 2,50).
Di seguito puntiamo su Henningsv?r e dobbiamo abbandonare la E10 per imboccare, a sinistra, la 816. Sono davvero pochi km. ma questo breve tratto è di una spettacolarità indimenticabile. Il borgo marinaro è affascinante con le sue strette stradine e le bottegucce paragonabili a piccoli musei. L’abitato insiste su una penisola collegata da un ponte ed è soprannominata –la Venezia del Grande Nord –( e ti pareva che non citassero la nostra Venezia ?).Riprendiamo il cammino e tornati sulla E10 puntiamo su Vonheim e Bostad.
All’altezza di questo abitato si doveva deviare a destra per raggiungere Eggum ma il navigatore (che sia impazzito ?) ci fa stranamente proseguire sino a raggiungere Borg.
E qui davvero ci attende la più grande turlupinatura che la Norvegia ci riserva.
In questa località, su di una collinetta ben visibile dalla statale, hanno costruito un Museo battezzato Lofotr Vikinmuseet.
Per attrarre maggiormente l’attenzione del passante l’edificio che contiene questo museo è costruito a forma di nave rovesciata. Quello che maggiormente colpisce è proprio questa enorme chiglia capovolta. Parcheggiamo e, in men che non si dica, decidiamo di entrare. Ai piedi della salita che conduce alla cima della collinetta fa bella mostra di se un enorme cartello pieno di informazioni. In tutte le lingue del mondo ... all’infuori dell’italiano !
Un signore intento ad osservare tale bacheca al mio avvicinarsi e sentendo parlare in italiano, mi saluta.
È anche lui italiano, socio del Camper Club La Granda di Cuneo. Sta aspettando la moglie in arrivo perché hanno rinunciato alla visita in quanto, mi dice, per visitare l’imbarcazione vikinga vera e propria vi è da percorrere oltre un km. di sentiero.
Nonostante questa prima, dissuasiva, informazione procediamo e paghiamo un salatissimo tiket, pari a €. 20,00 per entrare. Non mi permetto aggiungere nulla di mio se non che il percorso non è di un km. ma bensì di km. 1,5 all’andata e altrettanto al ritorno.
Trascrivo, papale papale, quello che poi mi sono andato a leggere sulla guida Routard che tenevo in camper ma che non avevo consultato prima, vista la casualità della situazione. Ecco cosa scrive, dopo le normali indicazioni per raggiungere il luogo, il redattore:
Ingresso carissimo per quanto viene offerto. Questo bel edificio simile alla cocca di un drakkar rovesciata si nota da lontano ... Una Cocca peraltro vuota: ricostruzioni fasulle di abitazioni vichinghe e tre oggetti che si contendono una discutibile gloria. A 15 minuti a piedi, troverete anche la riproduzione mal fatta di una imbarcazione. Non consiglieremmo questa visita neppure se fosse gratuita, figuriamoci con quel che costa! Meno male che i Vichinghi, antichi abitanti della zona, non possono rivoltarsi nella tomba: il loro popolo cremava i morti.Questo, ripeto, papale papale, su una nota e famosa edizione turistica...L’avessi letto prima ... e qualche maledizione se la becca anche il navigatore che mi ha suggerito di continuare su quella strada !
Ritorniamo sui nostri passi, ripromettendoci di non farci più abbindolare da questi pseudo musei, e a Bostad infiliamo la stradina che ci porterà a Eggum.E’ ritenuto il migliore punto di osservazione del sole di mezzanotte e vale la pena arrivarci.
Ed eccoci, quasi improvvisamente raggiungiamo Eggum, villaggio da mito sulle rive del mare Artico.
Alla fine del paese, dove la strada continua ma non è più asfaltata c'è la ormai classica cassetta con indicate le corone che ogni equipaggio deve mettere al suo interno per continuare e giungere in una zona dove poter sostare ed anche pernottare e,ovviamente, ammirare il sole di mezzanotte. (i camper pagano 20 NOK pari a €.2,50).
Questo ultimo breve pezzo di strada corre lungo il mare in mezzo ad un tappeto erboso verde. Al termine vi si trova camper, roulotte, furgoni, carrelli, tende, tendine, tutti a godersi lo spettacolo del sole di mezzanotte.
Parcheggiamo il camper nell’apposito spazio che nel frattempo si è liberato.
Si cena e si fanno i canonici “quattro passi” verso il nulla perché qui altro non c’è se non una postazione diroccata che probabilmente in un passato abbastanza recente conteneva un faro, per far trascorrere un poco di tempo. La temperatura nel frattempo comincia ad abbassarsi tanto che si deve far ricorso a piumini, giacche a vento e cappucci vari.
Sono le 23,30 e siamo inebriati, qualcuno avrà pure sonno ma non lo mostra certamente, e ci godiamo questa situazione quasi stregata.. E' uno spettacolo esclusivo, a mezzanotte il sole accarezza il mare, scende quasi a tramontare, ma poi risale piano piano. I colori mutano ed il sole, come volesse farci un dispetto, si fa ancora più intenso di prima, ...è l'alba.
Le sommità che fanno da corona a questo paradiso hanno assunto un colore ed una luce non reale e tutto pare diventato fatato.
Andiamo a riposare contenti e soddisfatti, è la seconda volta in soli due giorni che ci è stata data la possibilità di vedere questo fenomeno, soddisfatti ma anche infreddoliti tanto che al disopra del piumone ... stendiamo anche il nostro fido “scaldotto” !!Giorno 16 Domenica 13 luglio 2008
Eggum - Ramberg km.63Il mattino successivo lo dedichiamo ad una lunga passeggiata seguendo il sentiero che prosegue quando la strada termina. Sono diverse centinaia di metri quelle che ci dividono da ... montoni e pecore in totale riposo. Noi transitiamo e loro “beeelano” ma non si spostano di una virgola.
Al rientro, si è fatto mezzogiorno e la temperatura è ancora decisamente bassa, abbiamo una idea luminosa: Siamo ai piedi di alte montagne che in parte sono coperte di neve ... fa un freddo birichino ... cosa può esserci di meglio di una bella e bollente polenta ?
Il sugo apposito è pronto sin da casa...il grana basta grattugiarlo...la farina apposita non manca...
In meno di un ora siamo a tavola davanti a piatti fumanti coperti di polenta, coperta di sugo,coperto di grana !!! Che mangiata !!!
Il pomeriggio, fatto il salutare riposino, ci dirigiamo alla volta di una località suggeritaci da un diario di viaggio recuperato su Internet:
Utakliev. La distanza è poca e prendiamo il tutto molto comodamente.
Il diario in questione (neanche tanto remoto: 2007) parla di una località in splendida posizione con spiaggia bianca e poi letteralmente prosegue:
Sui crinali delle tre montagne che nascondono questa baia il marrone delle rocce si mescola al verde brillante che scende fino a coprire tutta la baia per poi mescolarsi al bianco della spiaggia e infine lasciare il posto al blu cobalto del mare. Due o tre casette, pecore e mucche in libertà, alcuni camper.Fantasie “erotiche” dell’estensore o maledetta “sfiga” di chi arriva un anno dopo...
Io di certo ricordo un pò di cose:
a) Deiezioni animali di mucche e pecore come piovesse, anche e sopratutto sulla spiaggia bianca !
b) Assoluta mancanza di servizi igienici pure essendo presente una costruzione adibita a tale scopo. Lavandini divelti, Water asportati e frantumati. Mancanza assoluta d’acqua.
c) Nonostante tutto ciò una presenza umana, norvegesi e non, paragonabile al pienone ferragostano della nostra riviera adriatica !Certo, è Domenica, e vista la stagione, calda e allettante anche per questi nordici, la presenza è certamente quintuplicata ... ma le mucche e le pecore possono convivere gomito a gomito con i bagnanti ???
Nella nostra tanto bistrattata Italia ... mai visto !!
Fa un caldo davvero infernale e a ciò aggiungiamo il disappunto per il suggerimento infelice ... decidiamo di raggiungere
Ramberg dove la carta ci dice esserci un camping. Abbiamo bisogno di una doccia corroborante e provvedere a qualche lavaggio di indumenti. Quindi avanti per la E10 sino a superare
Leknes
Merita una sosta. E’ transitando da queste parti che si scopre come le Lofoten non sono solo costituite da monti aguzzi. Si incontrano larghe e fertili pianure, pecore e ancora pecore sulla strada e campi con coltivazioni.
Napp
Vareid
Kilan
Località Flakstad
Ramberg
Paesello con altera spiaggia di sabbia bianca e dalle acque color rame, circondata da monti appuntiti e lussureggianti. Piacevole chiesetta dipinta di rosso con elementi scenici di una falesia. Analogia perfetta.
Entriamo nel campeggio e provvediamo immediatamente ai lavaggi personali:
- Prego da questa parte...
la doccia è sistemata in casa del titolare del campeggio !! Incredibile ma vero !!
Verso sera il tempo peggiora, il cielo si rannuvola e si va a dormire avvolti in una fittissima nebbia !
Anche questo è Norvegia !Giorno 17 Lunedì 14 luglio 2008
Ramberg - Å - Reine km. 45Il mattino si presenta imbronciato e grigio ... ma non reggerà ... con il trascorrere delle ore la Norvegia ci regalerà l’ennesima, lunghissima giornata di luci e colori entusiasmanti. La meta è la località di Å , ultimo villaggio più a sud delle Lofoten in una ambiente irreale. Il sito preferito di tutto l’arcipelago.
Bisogna spingersi fin qui, assolutamente, per cogliere appieno il fascino straordinario che emana dalle sue case rosse che proteggono nidiate di gabbiani.
Il paesaggio selvaggio è struggentemente bello!
…Å è un vero e proprio museo (alla maniera norvegese) ove pagando un tiket si possono visitare una rimessa per le barche con reti ed attrezzi da pesca di ogni genere e tipo, la ricostruzione della tipica casa di un pescatore, un vecchio panificio ancora funzionante, la bottega di un fabbro e una fabbrica per l’olio di fegato di merluzzo. È consigliabile tenersi lontano dai croceristi che arrivano con i pullman a visitare la località.
Abbiamo fatto visita al museo dello stoccafisso, LOFOTEN TORRFISK MUSEUM Å-HAMNA RORBUER AS, dove vengono descritte, in un opuscolo (finalmente) in italiano, tutti i momenti della lavorazione e l’utilizzo delle attrezzature impiegate.
E’ una visita interessante e piacevole ( a parte l’intenso e poco gradevole olezzo emanato dallo stoccafisso) che termina, al primo piano dello stabile, con la degustazione di un caldissimo caffè e di un biscotto (il cartello raccomanda: “only one...please”) . I biscotti sono conservati all’interno di un paio di teste di grossi merluzzi con la bocca spalancata e con denti aguzzi !!!
Il titolare del museo, Steinar Larsen, parla bene l’italiano, è gentile con tutti gli ospiti e prodigo di informazioni...ma non perde un solo incasso !!! (€. 10,00 a persona con caffè e biscotto ... per chi è forte di stomaco). Ulteriori informazioni si possono avere via Internet al seguente recapito: www.lofoten-info.no/stockfish.htm
oppure scrivendo una e—mail a: aa-hamna@online.no
Al momento di abbandonare questo luogo prende un poco di malinconia perché ci si rende conto di essere giunti al “giro di boa”... Inizia, in qualche modo, il percorso che ci porterà di nuovo verso sud. Ma il restare qui per la notte pone qualche problema:
La località è davvero angusta e intensamente trafficata.
Il puzzo di stoccafisso ha invaso anche i nostri veicoli e il dormire con questa “compagnia”...
Arrivando qui si era transitati per un paese chiamato REINE e ci aveva ottimamente impressionato il parcheggio nella piazza principale del paese ... Ma perché non tornare li per la notte ?
Detto, fatto...raggiungiamo di nuovo il paesello e parcheggiamo direttamente sul porto a bordo piazza centrale tenuta a verde con un paio di “gazebo” in legno con tavoli e panche, tetto, tipico, ricoperto di erba e fiori. A lato un piccolissimo, per non definirlo minuscolo, market che ci stupisce per il numero di prodotti che ci offre, fra alimentari e non. All’interno un curioso ma efficientissimo Bancomat (qui Minibank) da cui prelevare in tutta tranquillità. Ancora una volta, al momento di pagare, suscitiamo una certa curiosità in particolar modo per il numero di prodotti messi nel cestino.
Quando usciamo dal market ci sorprende una improvvisa pioggerellina finissima che penetra e bagna ovunque. Siamo preparati alla improvvisa necessità: niente ombrelli (ci era stato suggerito sin dall’Italia...) ma ampie e avvolgenti mantelle...!
All’orizzonte ci accoglie e par quasi ci voglia salutare uno splendido ed enorme arcobaleno ... La circostanza particolare e, per noi, abbastanza insolita, riporta in questa dolce serata la nostra mente alla preparazione di questo fantastico viaggio. Le Guide consultate, le carte, gli opuscoli ricevuti dall’Ufficio Turistico Norvegese e, soprattutto, ai preziosi consigli dell’amico Stojan Deprato, che qui mi piace citare per la sua esperienza e per i completi diari pubblicati in Internet.
Quante notizie importanti e fondamentali per la buona riuscita di questo viaggio.
Grazie davvero Stojan, speravamo tanto poterti incontrare ma il destino ha voluto diversamente. Sarà per la prossima !!!
E poi come non ricordare l’amico Antonio Piscopo che, di passaggio in Emilia il giorno precedente la nostra partenza, ha voluto dedicarci, assieme alla sua gentile Signora (Norvegese DOC) alcune ore del suo tempo di ferie per suggerimenti e consigli “dal vivo”...
All’Antonio voglio giunga, nella sua “patria” attuale, bellissima e indimenticabile, il più caro saluto mio e di mia moglie.
Spero potervi riavere ospiti il prossimo anno ...Giorno 18 Martedì 15 luglio 2008
Reine - Klepstad km. 140Ripartiamo da Reine con carte e guide sempre sottomano per raggiungere Nusfjord che ci dicono “imperdibile”. Ripercorriamo la superba E10 sino a Morkveden e qui ci facciamo convincere da quanto pubblicato da Routard, e raggiungiamo una località denominata Sund.
Questa la presentazione che ne fa la pubblicazione citata:SUND: Minuscolo villaggio in fondo ad una strada molto piacevole. (tutto vero)
Sund Museum (l’ennesimo) In riva all’acqua. Aperto tutti i giorni(dalle 10,00 alle 16,00 da inizio maggio a fine settembre e dalle 10,00 alle 18,00 da inizio giugno a fine agosto). Piuttosto caro (35 Nok= €.4,30) (il prezzo si riferisce al 2003. La quotazione attuale non ci siamo preoccupati di rilevarla per lo scarso interesse che lo stesso museo ci ha suscitato. Ne parlo poco più avanti)
Parecchie Robuer attrezzate con materiale da pesca, motori, insegne in smalto...Zero spiegazioni. Attraente porticciolo con minicantiere navale.Per pura cortesia accenno brevemente alla scortese accoglienza riservataci. Dopo qualche minuto dal nostro arrivo e mentre ci aggiravamo lungo il porticciolo cercando di capire in quale razza di luogo fossimo capitati, venivamo avvicinati da un personaggio male in arnese e particolare che molto “duramente” ci faceva capire che se non pagavamo il ticket ... eravamo decisamente sgraditi.
Ora va precisato che il luogo, pur nella sua veste integra e particolare, si presenta come una vera e propria “discarica” di rottami ferrosi, di imbarcazioni “sfatte”, di cisterne arrugginite e galleggianti...di un minicantiere navale in abbandono e coperto da immondizia di vario tipo, da rotoli di cavi e tubi marciti e puzzolenti. Uniche due possibili situazioni, in parte accettabili, mostrano una vecchia fiocina per la caccia alle balene ed una scultura in ferro costruita assemblando materiale vario, saldato o imbullonato con un viso umano tratto da un manichino di plastica!
Per rendere ancor meglio l’idea il luogo potrebbe essere paragonato ad un deposito di un nostro “robivecchi”..,.per non definirlo, alla maniera dei miei genitori … “un solfanaio”…Inserire la chiave e mettere in moto è stato ciò che abbiamo messo velocemente in pratica.
Addio Sund… Personalmente lo sconsiglio caldamente.Discorso molto diverso per la tappa successiva: Nusfjord è una meta da non tralasciare. Qui ci si immerge nuovamente nella Norvegia vera, quella tante volte agognata e sognata attraverso immagini e racconti. Quella che non tradisce le attese e ti fa trascorrere alcune ore in un mondo tanto diverso dal nostro ma pure tanto affascinante. Il fiordo è piccolissimo e definirlo bello è usare un eufemismo.
Questa località è davvero “poesia”.
Tutt’attorno alle abitazioni dei pescatori, che girano a ferro di cavallo sul porto, vi è un piacevolissimo camminamento su tavole di legno. I gabbiani la fanno da padrone e svolazzano sulle teste dei visitatori a decine. Il loro grido è spesso “aspro” e potrebbe sembrare persino fastidioso ma a ben ascoltare spesso si può persino udire un richiamo molto simile ad una risata umana!!
Nusfjord è un sito da preservare tanté che è pure finito sotto la tutela dell’Unesco.
Unico neo di questa località è il piccolissimo parcheggio, quasi (ho detto quasi) impossibile da raggiungere con i nostri veicoli poiché al termine di una rapidissima e brevissima (si e no 40 mt) salita che va affrontata con l’abbrivio necessario.
Per entrare in paese viene richiesto il pagamento di 50 Nok a testa (€.6,25).
Sin dalla progettazione del viaggio si era deciso di evitare il ritorno in “terra ferma” attraverso il traghetto in partenza da Sørvagen con destinazione Bodø sia per evitare una così lunga traversata, sia per poter visitare meglio e più a lungo le Lofoten.
Pertanto dopo la bellissima Nusfjord ritorniamo sulla E10 per raggiungere Leknes dopo aver percorso per la seconda volta il NappstraumenTunnel (emozionante il sapersi al di sotto dell’oceano !)
Leknes
Poi si devia imboccando la 815 e si costeggia continuamente un mare davvero “cinematografico”!
Sono km memorabili vuoi per i paesaggi che si incontrano, vuoi per la sede stradale a volte particolarmente impegnativa. La Norvegia certo non eccelle per la dimensione delle strade ed anche, va aggiunto, per la larghezza dei ponti. Si incontrano
Storfjiorden
Valberg (con punti panoramici mozzafiato)
Smorten ed infine
Klepstad dove decidiamo di pernottare in una area di sosta a circa 24 km da Svolv?r dove in mattinata ci imbarcheremo per Skutvika.Giorno 19 Mercoledì 16 luglio 2008
Klepstad - Drag km. 168La pioggia ci ha tenuto compagnia per quasi tutta la notte.(l’unica di tutto il viaggio)
Il mattino (piove e il cielo è veramente minaccioso) raggiungiamo l’imbarco a Svolv?r ma troviamo il molo completamente deserto. Strano davvero perché per ogni imbarco fin qui effettuato abbiamo sempre trovato altri utenti in attesa. Dopo dieci minuti di attesa e non vedendo approssimarsi nessuno per l’imbarco, decidiamo una veloce indagine. Non riesce così facile capirsi ma, più o meno, comprendiamo che la prima partenza da quel molo e per Stukvika è fissata per le 16,00 del pomeriggio !
Breve conciliabolo e decisione: continuiamo la visita delle Lofoten raggiungendo di nuovo il porto di Londingen percorrendo, per di più, un tratto di strada nuovo con ponti e gallerie di moderna concezione, aperto lo scorso anno.
Riprendiamo la E10 in direzione Fiskebol e qui si attraversa lo Sløverfjorden per poi incontrare
Myrlandsbøtn Hanøy
Ha inizio qui il tratto di statale nuovo di zecca che attraversa una zona “rilassante”con immense foreste e verdissime valli degradanti. Gallerie nuove e belle a volontà ed anche ponti ma il tutto, contrariamente a quanto ci si aspettava, senza pedaggio alcuno. Bene ! Si raggiunge così Gullesfjord-botn e si riprende la vecchia E10 per Londingen Ladik dove, dopo aver riutilizzati i servizi dell’area, acqua e scarichi vari, prendiamo “al volo” il traghetto per Bognes
Il luogo, già visto all’andata, è davvero “misero”. È una delle poche località norvegesi che offre solo un molo per l’imbarco e ... niente altro. È quindi giocoforza proseguire, si riprende la E6 direzione sud. Si supera
Ulsvag Skilvassbekk
E otto km. dopo decidiamo di abbandonare la statale e imbocchiamo a sinistra la 827. Ci ha preso la voglia di tentare una pescata di merluzzi e sgombri e la meta, Drag, è proprio sul mare. Sono 4 km. di ville, giardini, abetaie e prati verdi, poi, finalmente i mare.
Ci posizioniamo sul molo dove vi è anche l’imbarco per i traghetti. Siamo in compagnia di altri equipaggi ma sono tutti tedeschi o norvegesi. Italiani zero.
L’ esperimento di cattura va miseramente in fallimento, come tutti gli altri tentativi se si fa eccezione di quelle due prede a Stø, ma non importa, fondamentale è trascorrere in serenità queste ore serali...che poi serali tanto non sono se non per l’orologio ... Qua il sole è sempre con noi ! Poi tutti a nanna in un silenzio difficilmente obliabile. A domani !Giorno 20 Giovedì 17 luglio 2008
Drag - Inndyr km. 259Oggi è una giornata particolare per diversi motivi. Il più rimarchevole sta nel fatto che si andrà a ripercorrere un lungo tratto della E6 già utilizzato per l’andata e ciò condiziona le predisposizioni umorali. Si ha la sensazione di dover rivedere un “già visto” e vi è, in tutti, è una specie di frustrazione. Ma la Norvegia non finisce mai di stupire e i km che scorrono sotto le nostre ruote e sotto i nostri occhi ci regalano immagini diverse, scorci incantevoli e angolazioni sempre nuove. E vi è anche da aggiungere che una volta superata la cittadina di Fauske ci attende la mitica e affascinante statale 17 con il transito sul famoso e “intrigante” “Saltstraumen”.
Questo lungo tratto di E6, ripercorso a ritroso, fors’anche perché meno “presi” dal desiderio di “arrivare”, ci mostra quanto davvero sia bella la Norvegia e quanto “madre natura” sia stata prodiga con questa nazione. Si costeggia per oltre un centinaio di km le montagne che separano la Norvegia dalla Svezia, con cime non molto alte ma sempre completamente innevate, risplendenti al sole che domina un cielo pulito di un azzurro che ricorda a tutti noi quello dipinto dal Michelangelo nella Capella Sistina.
Ci “sciroppiamo” nuovamente gli innumerevoli e drammatici tunnel che la E6 annovera prima di giungere a
Megarden e poi Fauske
Dove andiamo ad imboccare la 80 che costeggia il grosso e spettacolare Skjerstadfjorden. Una quarantina di km e si raggiunge Loading
Dove, finalmente, imbocchiamo la Strada Costiera, la leggendaria 17, sarà la strada per i giorni a venire. Ci si avvicina così allo stretto di Saltstraumen, lungo 3 Km e largo 150 metri. Il tempo si è improvvisamente imbronciato, grossi nuvoloni si rincorrono sospinti da una brezza tagliente, prende a scendere anche una pioggerellina sottile sottile ma, fortunatamente, di brevissima durata. Raggiungiamo, seguendo il camminamento pedonale, il punto più alto del maestoso ponte per qualche fotografia.
Sotto, l'acqua è in veloce movimento. Turbinosi mulinelli si palesano in modo spettacolare, provocati dalla marea che sposta l'acqua da un fiordo all'altro. Osserviamo lo spettacolo che sembra seguire una regia extraterrena… Il silenzio è prodigioso, la luce di un cielo che a tratti si squarcia e a tratti si richiude… Le acque si vivacizzano sempre di più, mulinelli e vortici di tutte le grandezze sembra eseguano una vera danza del mare…
La memoria corre alle decine di diari di viaggio letti in Internet e che citano questo particolare momento come uno dei punti più favorevoli per una pesca miracolosa !!!
Effettivamente i pescatori sono presenti a decine, tutti armati delle più sofisticate tecnologie per lo spinning ma… in oltre due ore di sosta … avremmo pagato per assistere ad una cattura, una sola…
Nulla di nulla !!!
Certi racconti li ho definiti “fantasie erotiche”. Oggi, qui mi sento ancor più autorizzato a definirle tali.
Non voglio certamente mettere in dubbio tutto e tutti, la pesca in Norvegia è uno sport praticato e da praticare…sia ben chiaro. Ma da questo all’affermare che anche il più sprovveduto, il più incapace… basta che lanci che i pesci abboccano … magari a tre alla volta (come mi è capitato di leggere)…beh….ce ne passa !! Eccome.
Ultima annotazione riguardo la località conosciuta come punto turistico di grande richiamo: I parcheggi sono davvero tanti e ben disposti sia a fianco della superba struttura (il ponte) sia al di sotto dello stesso. Enormi box per pullman, per roulotte e camper, più appositi spazi per le auto. L’ospite è piacevolmente accolto (almeno nelle giornate di sole) da un parco attrezzato di decine e decine di tavoli e panche per pic-nic, sono presenti diversi piacevoli camminamenti, esclusivamente pedonali, che conducono il visitatore sino a pochi metri dal mare.
È pure presente, ciliegina sulla torta, un enorme edificio strutturato con bar e sala per proiezioni o conferenze ma … il tutto … al 17 di luglio 2008 … completamente inaccessibile… tutto chiuso !!!
E senza una plausibile giustificazione
Ancora una volta … alla faccia del turismo !Ma veniamo alla nazionale 17 che è, vorrei fosse ben chiaro, una delle strade che meglio dà la possibilità di conoscere la “vera” Norvegia. Cosa si intende dire: Chi visita la Norvegia percorrendo unicamente la statale E6 (magari raggiungendo Capo Nord attraverso la Svezia e ritornando appunto con la E6), non ha visto davvero nulla di quello che questo stato può offrire. Io stupisco quando leggo di Capo Nord e ritorno in 18/20 giorni. La meta è certamente accattivante e il risultato raggiunto è ragguardevole, ma non mi si venga a dire: Ho visto la Norvegia…
Dopo Saltstraumen la 17 con la sua larghezza a volte davvero ridotta, gli slarghi laterali, i suoi saliscendi, le sue improvvise “aperture” sul Nordfjorden prima e sul mare aperto più avanti, è una strada “indimenticabile”. Si raggiungono e si oltrepassano: Åseli Fjell Skolmoen Kjøpstad Tind
Sunsfjorden
Oltrepassata questa località e dopo un paio di tunnel, seppur brevi ma di costruzione anzianotta... imbocchiamo la 838 alla ricerca di uno spazio per la notte. In un abitato (una ventina di case attorno ad una piazza) denominato Inndyr ci sistemiamo nel parking della Coop a fronte del porto, facciamo la nostra ormai abituale “spesa“... si prepara e consuma la cena ...due passi fra le abitazioni che ci appaiono disabitate ma non è così perchè alcuni ragazzi e ragazze sono presenti sulla piazza principale seduti in allegra compagnia ai piedi dell’immancabile “monumento“ al mare, in legno…Poi tutti a nanna.Giorno 21 Venerdì 18 luglio 2008
Inndyr - Nesna km. 222Il mattino si torna sui nostri passi: con la 838 torniamo sulla 17 e dopo
Oppsal Skogreina raggiungiamo
Reipa
Dinanzi a noi una insenatura silenziosa , azzurro pallido, di fronte un'isola verdeggiante, dietro, sullo sfondo, le prime strisce dello Svartisen, il grande ghiacciaio della Norvegia.
Svolta a destra e sosta, pare d'essere nei mari del Sud, ma siamo a 67° di latitudine nord, ben oltre il Circolo Polare Artico! sbalorditivo!.... Si prosegue…
Ørnes
Da non perdere il centro di questa località: davvero delizioso e accogliente…
E poi ancora avanti costeggiando lo stretto Glomfjorden e superando
Sætvik Glomfjord
Un paio di Tunnel di dimensioni e lunghezza accettabili e poi… lo Svartistunnelen, un budello scavato nella nuda roccia di ben 7 km. (interminabili) scarsamente illuminato e umido alla massima potenza…siamo sotto il ghiacciaio dello Svartisen e non si vede l’ora di uscirne !!!
Kilvika Braset Si costeggia il bislungo Nordfjorden
Halsa
Forøya brevissimo traghetto per
Ågskardet
Tjong sul Tiongfjorden
Reppa altro bel Straumdaltunnelen …
Straumsvika
Jektvika traghetto per Kilboghamn
Di lunghezza maggiore e decisamente più spettacolare. Inizialmente si naviga sul Værangen per poi incunearsi nel Searfjorden e poco prima dell’arrivo si valica nuovamente il Circolo Polare Artico ma dal mare non si apprezza più di tanto il fatto. Unico particolare che lo ricorda è un grande mappamondo posizionato sulla lontana costa che tutti i naviganti si affannano a fotografare. Allo sbarco si riprende la 17 e costeggiando continuamente si incontrano le seguenti località:
Eldhaugen Haugland Stokkvågen Røytvika
Sila un nuovo tunnel
Flostrand
Nordfjorden altro tunnel
Fuglstad
Sjonbotn punti panoramici scenografici
Longset Nesna
dove decidiamo di fare tappa rimandando l’imbarco sul traghetto per Levang al mattino successivo. Sono circa le 18,00 quando ci sistemiamo in un ampio e deserto parcheggio della Coop cittadina e, con un certo dispiacere, ci accorgiamo che lo stesso magazzino e chiuso già da circa un ora !
Ecco la ragione del parcheggio vuoto !
Siamo nel pieno Nordland e gli orari sono ben diversi dai nostri. Facciamo un breve riepilogo della giornata ricordando ancora una volta la peculiarità della statale 17 con i suoi lunghi tratti a carreggiata unica, i tunnel sempre avventurosi, i suoi saliscendi, le migliaia di curve e il suo ininterrotto costeggiare mari di smeraldo. Una strada che riserva continui paesaggi diversi e spettacolosi e che si fa amare, pur essendo così impegnativa, proprio per queste caratteristiche. Ancora una volta vien fatto di pensare che chi visita la Norvegia senza percorrere queste strade… della Norvegia, quella vera, non ha visto nulla.
I due traghetti utilizzati ci sono costati complessivamente Nok. 266 pari a euro 33,00.
Quando si va a cena il cielo inizia a piangere ma non ci preoccupa più di tanto. Domani mattina ci sarà sicuramente il sole !!! Anche questo è Norvegia !!Giorno 22 Sabato 19 luglio 2008
Nesna - Levanger km. 387In mattinata traghetto per
Levang Tovåsen
Leira Si sono percorsi gli ultimi (per noi) 10 km sulla 17 e prendiamo la 78
Remnes
Holandsvika Si costeggia lo spettacoloso ed immenso Vefsnfjorden
che ci riserva punti d’osservazione meravigliosi e incantevoli. Sarebbe davvero il caso di fermarsi molto più a lungo ma la tappa non è fra le più brevi e la strada continua a presentare punti di un certo impegno. I limiti imposti dalla segnaletica stradale noi intendiamo rispettarli e quindi la velocità non è fra le possibili variabili.
A titolo puramente accademico e non certo per polemica, si vuole qui aggiungere che più di una volta siamo stati superati da autisti locali con trombe inserite, in divieto di sorpasso e superando di gran lunga i limiti di velocità.
Alla faccia della tanto decantata osservanza delle regole da parte dei norvegesi !! Tutto il mondo è paese !!!
Mosjøen
Da questa località si abbandona la 78 e ci si immette nuovamente nella conosciuta E6. Sono oltre 200 km quelli che ci dividono dalla variante di percorso che abbiamo pensato di attuare.
la variante che si può applicare e che noi abbiamo applicato, consiste nell’imboccare 14 km. dopo
Formofoss
la strada 763, è parallela alla E6, nella quale si convergerà più avanti, che costeggia il lago Snasavatnet sulla riva opposta. Si attraverseranno così stupefacenti paesaggi bucolici.
Sembra di essere in Svizzera. Strada facendo s’incontra una delle più belle incisioni rupestri della Norvegia, in località Bølarein dopo 28 km. Si oltrepassa la stazione ferroviaria di Valøy; 3 km. dopo, un cartello indica Bølarein. Parcheggiamo e ci accingiamo alla visita non potendo però fare a meno di notare che le strutture ricettive, bar, ristorante, biglietteria, negozio di souvenir e uffici, sono … chiusi e… non siamo fuori stagione ma bensì al sabato 19 luglio, alle 15,30 circa del pomeriggio !!! Unica alternativa un pannello di informazioni in varie lingue ( no italiano) dal quale inizia un sentiero. A circa 300 metri, sempre a sinistra, su una parete rocciosa verticale, al di là del fiume, emerge la figura a grandezza naturale di una renna, incisa circa 5000 anni fa.... e poi un'altra che dovrebbe essere un orso….e così via…
Questa che segue è una opinione strettamente personale e come tale va considerata:
Se avete tempo che vi cresce …potete anche fermarvi…
A Steinkjer (divieti di sosta camper ovunque) si abbandona la 763 e si riprende la E6 sino a raggiungere
Levanger
Dove decidiamo di sostare per la notte.
Dopo un veloce giro”panoramico” della località, optiamo per un parcheggio a fianco del molo d’imbarco dei traghetti e dirimpetto al locale posto di polizia. Una notte doppiamente tranquilla e serena.Il traghetto da Nesna a Levang è costato 109 Nok pari a Euro 13,70 … E domani si punta su Kristiansund …
Giorno 23 Domenica 20 luglio 2008
Levanger - Kristiansund km. 266Superiamo la città di Trondheim e sottostiamo al pedaggio per l’attraversamento della città: 36 nok pari a 5 euro. Ci infiliamo nella E39, direzione Orkanger
E la troviamo con fondo decisamente sconnesso e di dimensioni davvero impossibili. Meno male che molto frequenti sono gli slarghi laterali per favorire gli incroci. Raggiungiamo, sempre con le stesse condizioni, l’abitato di
Vinjeora
Da dove si inizia a costeggiare il Vinjefjorden prima e l’Arasvikfjorden dopo.
Raggiungiamo così l’abitato di Halsa dove, attraversando, con il traghetto, l’Halsafjorden, si raggiunge
Kanestraum.
Superato l’abitato, dopo 8 km., si imbocca la 70 per Kristiansund
Considerato che la città sorge su tre isole e per raggiungerla si debbono superare alcuni ponti e un tunnel sottomarino … tiket di 92 nok pari a euro 11,50.
La visita si rivelerà non trascendentale, la città vive del suo porto estremamente commerciale e densamente popolato di immense navi da carico. Belle a vedersi per le dimensioni e i colori ma niente più. Sistemiamo i mezzi in un parking per auto (gratuito perché è domenica) e li trascorriamo, molto serenamente, anche la notte.Il traghetto da Halsa a Kanestraum è costato 84 Nok pari a euro 10,50.
Giorno 24 Lunedì 21 luglio 2008
Kristiansund - Alesund km. 150Abbandoniamo di buon mattino la città e ripercorriamo ponti e tunnel (sottomarino) ripagando i 92 nok del giorno precedente. Unico neo la pioggia che è davvero persistente e che ci accompagna per un lungo tratto. La meta, Alesund, è invitante e confidiamo trovarci meglio di come ci si è trovati in Kristiansund.
A Bergs?ya (all’uscita dal tunnel) imbocchiamo la E39 direzione
Molde
Cittadina di dimensioni ridotte ma molto curato, un porto zeppo di giovani, il viale centrale con tutti gli alberi. Tutto molto nitido e preciso. Nelle località, che abbiamo conosciuto fino adesso, abbiamo trovato ordine e pulizia e la gente disponibile.
Proseguiamo con il traghetto, attraversiamo il grande Romdalsfjorden, per
Furneset Vestnes
Brastad direzione Alesund sempre seguendo la E39/E136
Sjoholt Spjelkavik
Alesund
Anche Alesund è città costruita su tre isole e per raggiungerla si percorre un nuovo tunnel sottomarino.
I soliti 92 Nok (Euro 17,50).
Qualche difficoltà per individuare l’area di sosta e dopo un paio di passaggi nei pressi del centro pedonalizzato, in un traffico decisamente convulso, riusciamo ad intravvedere la segnaletica che ci interessa. La seguiamo, ovviamente, ma ci rendiamo conto di quanto difficile sia il raggiungerla in particolare per chi voglia utilizzarla ma si trovi alla guida di un mezzo particolarmente lungo !
L’ultima curva, per di più in ripida discesa, per i mezzi dai 7 metri in su …va affrontata con le opportune manovre.
Sistemiamo a bordo mare i veicoli e, sono appena le 15,30 del pomeriggio, visitiamo il vicino centro pedonalizzato della città.
È una passeggiata davvero da non perdere. Il centro è pimpante e vitale, allegro e pieno di gioventù. Negozi e boutique, souvenir e bar come piovesse !
Il porto è davvero pittoresco con migliaia di imbarcazioni ornate, alcuni edifici Art nouveau fanno da degna cornice al tutto. Interminabili gallerie fitte di negozi e vetrine coloratissime, ristorantini zeppi di gente “affamata”… Una atmosfera che ha ben poco di norvegese…pare essere piombati al Forum des Halles a Parigi…
Si è fatto sera, carichi di sportine piene di souvenir rientriamo per cena al parcheggio…decidiamo di pernottare nell’area attrezzata. Sul fiordo, a fianco dell’imbarcadero dell’Hurtigrute, si gode di un magnifico colpo d'occhio e di un tramonto emozionante.
Non ci sono servizi igienici perché lo stabile che li conteneva risulta chiuso e inaccessibile. È possibile, attraverso apposita colonnina, al centro del piazzale, il carico e scarico acqua, manca l’allaccio alla corrente. È posta nei pressi del porto.
Ripetiamo ancora: l’accesso è un po’ nascosto.
Per pagare la sosta è operativa una tecnica molto funzionale: al termine della discesa d’ingresso, a destra c’è la macchinetta per il pagamento. Quando si arriva si inserisce la moneta, ( sono le 15,12 … con 20 nok pari a euro 2,50 possiamo sostare sino alle ore 10,15 del mattino successivo). Ci viene rilasciato un tagliando che chiarisce appunto il tempo di permanenza e che va posto in vista sul parabrezza. Pratico ed essenziale.
Assodato che hanno proprio una grandissima stima del prossimo, perché volendo si può entrare ed uscire senza pagare (molti camper infatti non avevano il tagliando in vista).
Alla luce di un tramonto di una magnificenza irresistibile ci apprestiamo alla ennesima “caccia” al pesce …
Al primo lancio si avverte uno “strattone” inconfondibile … Ha abboccato !! La canna flette e non vi sono dubbi … anche perché la frizione del mulinello inizia a svolgere il proprio compito… Sono attimi di adrenalina allo stato puro.
Lo spirito di sopravvivenza della preda ha però la meglio sulla tecnica messa in atto dal pescatore emozionatissimo… a due metri dallo scoglio … il pesce ha un sussulto liberatorio … si stacca e con un guizzo scompare sul fondo !! MERDA …
Si rilancia e si rilancia ancora … di nuovo la canna si incurva … questo non può scapparci …
Il pensiero corre veloce: La bava è del 20 … può reggere diversi chili… questo deve venire fuori…
Si decide, li per li, un colpo più forte e l’animale è fuori acqua … la parabola è alta e la preda termina pari, pari sul cofano del camper alle spalle del pescatore…la preda (uno sgombro di circa otto etti) sbatte violentemente sulla lamiera e resta tramortita…
Cosa altro dire…? È la serata giusta, si continua con ancor maggiore lena … ma … Quando il sole è, da tempo, scomparso all’orizzonte e la notte prende il sopravvento…(sono le 22,00) … gli strappi sono, come per incanto, praticamente scomparsi… Beh … quand’è così …si va a nanna.
Però è stato bello !!GOOD NIGHT ALESUND …
Giorno 25 Martedì 22 luglio 2008
Alesund - Grodas km. 100Questa giornata ci riserverà la conferma della validità delle scelte operate in sede di preparazione del viaggio. Da Alesund il programma prevede un ritorno verso il centro della Norvegia abbandonando le strade che continuano a costeggiare puntando su Bergen. Si ritorna pertanto puntando a Est in direzione del famoso e spettacolare Gerianderfjorden.
Lasciamo Alesund e con la E136 raggiungiamo Spjelkavik di qui prendiamo la 60 e poco dopo raggiungiamo l’imbarcadero di
Magerholm brevissima traversata dello Storfjorden ( Nok 84 pari a euro 10,50) e sbarco a
Ørsneset Si prosegue, sempre sulla 60, seguendo lo strettissimo Sykkylvsfjorden e poi di seguito il Fitjavatnet, un delizioso piccolo lago che tanto ricorda i nostri laghetti dolomitici. Si percorre la Velledalen con punti panoramici davvero incantevoli, sino a raggiungere l’abitato di
Stranda
Qui la strada prende a salire, si percorre la Strandadalen sino ad incontrare un paio di tunnel superati i quali si incontra un panorama stupefacente.
Siamo a strapiombo sul Gerianderfiorden !!!
La carreggiata presenta sul lato destro una parete di roccia impressionante e sul sinistro un vuoto pauroso delimitato da paletti con filo spinato !! Sotto, a diverse centinaia di metri, questo leggendario fiordo che ci apprestiamo a visitare.
Ora la strada scende e punta sull’abitato di Hellesylt
Un delizioso paese diviso in due da una vorticosa cascata che si immette rumorosamente nel fiordo.
Sistemiamo i camper nell’ampio parcheggio dell’ufficio informazioni, proprio di fronte all’ingresso del locale campeggio, troviamo, all’interno, un impiegato gentilissimo che, in qualche modo ma molto volenterosamente, ci dà tutte le informazioni a noi necessarie per la “minicrociera” sul fiordo.
Il traghetto parte alle 14,30, percorre tutto lo spettacolare tratto di mare, raggiunge Geiranger e ritorna in serata. Il costo della minicrociera è di 280 nok a coppia (euro 35,00).
Per la descrizione di questa esperienza demando, per grandi linee, al breve testo pubblicato da Routard …Escursione sul fiordo:
Vi sconsigliamo di utilizzare il battello turistico. Prendete il normale traghetto che fa servizio giornaliero. Il tragitto è identico e molto meno caro. La traversata è un must. È il momento d’inserire “L’anello dei Nibelunghi” nel walkman…”ach Wagner!!”.
In una ambientazione degna delle divinità nordiche i gabbiani scortano il battello e, ormai addomesticati, vi becchettano dalla mano le briciole di pane.
Questo fiordo, uno dei più stretti e impressionanti della Norvegia, è sovrastato da una gigantesca parete rocciosa dalla quale precipitano magnifiche cascate dai nomi suggestivi: le Sette Sorelle, il Velo della Sposa…Attenzione ! Il traghetto non fa servizio la domenica in certi periodi dell’anno. Gli orari vanno a secondo dei mesi. Informatevi.Qualche considerazione del tutto personale:
È un luogo fiabesco. Sembra di vivere nel più irreale dei sogni. Da soli, questi momenti, valgono il lungo viaggio in terra norvegese. Le decine e decine di persone, compresi noi, a bordo del traghetto, sono come pervase da una specie di contemplazione religiosa che determina un silenzio suggestivo.
I gabbiani, quelli si, non hanno questo rispetto !!
Per chi decidesse un viaggio in questo paese, una raccomandazione: non dimentichi di visitare questo luogo incantevole!
Sono le quattro ore meglio “spese” dei nostri quaranta giorni di viaggio.
Al rientro a Hellesyt riprendiamo, a malincuore, la 60 e dopo una ventina di km. nei pressi di Grodas entriamo in campeggio: TURISTSENTER AS. HONNDALSROKKEN 6763 HORNINDAL per una sana e corroborante doccia, per un rifornimento idrico e per un salutare “scarico”… Il tutto per nok. 190 pari ai nostri 24,00 euro. Non proprio così a buon mercato…vero ?Giorno 26 Mercoledì 23 luglio 2008
Grodas - Instefjord km. 227Il mattino seguente, alla partenza, percorsi si e no un paio di centinaia di metri, sulla destra sulla 60, scopriamo una superba area di sosta, con servizi, elettricità e dotata pure di docce calde ! Nessuna segnalazione stradale anticipata a preannunciarne la presenza !!!
Questo unicamente per rimarcare che la compiutezza non esiste neppure qui … in Norvegia e che, probabilmente, al vicino camping non fa certo piacere avere questa concorrenza. Ma noi, anche se rosicchiandoci e non poco, per la mancata possibilità proseguiamo con l’entusiasmo risvegliato per la prossima, interessante meta: Bergen …
E quindi la barra direzionale è rivolta a sud … La 60 ci conduce a Stryn e, di seguito, costeggiando per una cinquantina di km un superbo Nordfjorden , percorrendo una delle più belle strade della Norvegia, perveniamo a
Innvik e di seguito a Utvik paesello quieto con scorci davvero magnifici. Si procede e si raggiunge
Byrkjelo Ci si inoltra nella Vatendalen e dopo appena 20 km si raggiunge Skei Dove si imbocca la E39 con direzione Forde Sono poco più di 40 km che costeggiano il lago di Jelstravatnet e che incantano per la bellezza dei panorami. A Forde si continua con la E39 sino a raggiungere il Sognefjorden ma, attenzione: da Vadheim a Lavik la carreggiata e davvero MOLTO ridotta e il traffico di TIR è impressionante !! Una volta raggiunta Lavik traghettiamo per
Ytre Oppedal
E percorsi una decina di km in località Instefjord, in uno stretto braccio del Sognefjord, decidiamo di pernottare in uno spiazzo in prossimità di un allevamento ittico… Anche il seguente serale tentativo di caccia al pesce … finisce in una totale sconfitta ma la serenità e la pace che pervade il luogo è tale che … non ce ne può fregar di meno !!!
Tanto più che non siamo i soli a restare a “bocca asciutta” … Un paio di pescatori già presenti al nostro arrivo … se ne vanno con le classiche “pive nel sacco”.
Il traghetto da Lavik a Ytre Oppedal è costato 121 nok pari ai nostri 15,00 Euro.
E domani … BERGEN !!!Giorno 27 Giovedì 24 luglio 2008
Instefjord - Bergen Nesttun km.150e Giorno 28 Venerdì 25 luglio 2008 Bergen
La E39 ci porta velocemente, attraverso alcuni tunnel, a Knarviki dove attraversiamo l’Osterfjorden e raggiungiamo la prima periferia di Bergen.
E qui, prima di proseguire con il racconto del viaggio, sono costretto ad una precisazione:Nell’approntamento di tutto l’itinerario, che ha richiesto molto tempo vuoi per le ricerche attraverso le guide, vuoi per la consultazione di decine e decine di diari in Internet ed altro ancora, si è fatto parecchio affidamento sulle notizie trovate e fornite da chi, prima di noi, aveva visitato questi luoghi.
Già all’inizio di questo scritto le ho definite “fantasie erotiche” e qui, purtroppo, debbo ripetermi.
Ora utilizzando il carattere in “corsivo” qui di seguito aggiungo quanto trascritto da guide e da Internet e che doveva servire per la visita e la collocazione dei mezzi in Bergen:
In “grassetto” quanto da me trovato o constatato…
Bergen
Secondo porto e seconda città della Norvegia, e forse la più piacevole in assoluto benché sia anche la più piovosa. Se l’antico borgo ha subito numerosi incendi, parecchi quartieri hanno resistito ed emanano ancora un fascino indiscutibile. La sosta è davvero seducente.
Il Comune ha allestito per i mesi di giugno-luglio e agosto uno spazio apposito per i camper a Sandvikboder, nel quartiere di Sandvik. Le tariffe non dovrebbero superare i 170 Nok (€.18,00) per notte e 20 Nok (€.2,50) per l’elettricità più servizi igienici e docce calde ! Una pacchia anche se un poco rumoroso.Le indicazioni fornite per una agevole individuazione dell’area non sono certo complete ed esaustive (Sandvikboder, quartiere di Sandvik). Seppure con notevole difficoltà si è individuato il luogo ma a fronte delle nostre più accurate ricerche e richieste d’informazioni presso diversi abitanti del luogo … la nebbia più totale ! Lo spazio allestito dal Comune … non solo non esiste ma se abbiamo ben compreso … non è mai esistito ! Elettricità, docce calde e servizi igienici…MA DOVE…IN QUALE FILM ???
Fantasie erotiche !!E ancora…
Area di sosta SJOGATEM LOCALITA SAMOVIKEN in questa area bisogna arrivare nel momento del ricambio in quanto non è molto grande ci sono tutti i servizi ma andrebbe curata molto meglio. Da qui il centro è vicinissimo, Bergen và girata tutta a piedi sia in basso che in alto, al mercato del pesce tanti Italiani, i sembra di stare al mercato del pesce della nostra città…Provate a cercare quest’area in questa località…poi ne riparliamo… così come, più avanti, mi riprometto di tornare sull’argomento “mercato del pesce” …
Avanti…
Agli svincoli della E16/E39 abbandonando la Asaneveien, ben segnalata un area sosta camper in ampio spazio …
Qui le indicazioni sono un poco più precise ma arrivati sul luogo ci si ritrova in un immenso o meglio, sterminato “Parking for bus and truck” colmo sino all’inverosimile, ovviamente, di TIR e Pullman. I cinque o sei camper presenti (coraggiosi e ammirevoli) stretti in una morsa di metallo, di gas di scarico e cemento (il parcheggio è situato sotto le aeree svolte di uno smisurato e rumoroso raccordo autostradale).
Aggiornamento del 27 gennaio 2009
Per completezza d'informazione si ritiene opportuno aggiungere una ulteriore informazione del tutto attendibile in quanto utilizzata recentemente. Nella città di Bergen vi è la possibilità di sostare presso un area di sosta in via Damsgarsveien, 99 sotto il ponte Puddefiordsboroen (N.60.22.56,2 E 5.19.3,2.) (k170 per24 h+25k per l’elettricità.Questo unicamente nell’intento di essere d’aiuto, vero e concreto, a chi stesse preparando la visita a questa città che, peraltro, è meravigliosa e merita davvero la visita nonostante quanto sopra e altre piccole considerazioni che seguiranno.
Dopo un paio d’ore di difficile ricerca con diversi transiti difficoltosi e a volte problematici all’interno del caotico traffico di Bergen … si decide di raggiungere la località di Nesttun ove sono segnalati alcuni camping. La giornata è particolarmente “calda” per Bergen (oltre 30 gradi) e tale condizione atmosferica consiglia un pomeriggio di riposo assoluto. La visita al centro viene rimandata all’indomani. Ci sistemiamo al Midttun Motell & Camping AS in box 137 Nesttun 5852 Bergen
Niente di eccezionale, siamo su asfalto, pigiati come sardine, ci divide una rete metallica da una rumorosa e trafficata strada per di più in salita… gli attacchi elettrici sono da segnalazione alle autorità competenti, docce e servizi … meglio stendere un velo pietoso.
Le quattro stelle presenti sull’insegna sono la più incredibile presa in giro della stagione !
Alla Reception ci forniscono della Bergen-Card a fronte di un costo pari a euro 47,50 (2 persone).
Potremo utilizzare tutti i mezzi della città, per 24 ore, compresa la funicolare che porta a scoprire la bellissima città vista dall’alto.
Premettendo che il clima trovato in questi giorni è paragonabile al clima mediterraneo e che il caldo (anzi il caldissimo) la fa da padrone, iniziamo la visita, (poteva essere diversamente ?) dal famoso (fin troppo) mercato del pesce su Torget, davanti al porto.
Qualche minuto e tutto ci appare in tutta la sua insopportabile realtà.Si tratta di quattro (o forse 6) bancarelle su uno spiazzo assolato a stretto contatto con il traffico pestilenziale e puzzolento di bus turistici, camion, macchine e quant’altro cammini con motore a scoppio sulle strade di Bergen.
La merce esposta è composta prevalentemente da:
• Minuscoli panini rotondi, tagliati a metà, e ricoperti di gamberetti o fettine di salmone. Altri con pesce crudo e sottili fette di cetriolo.
• Tranci di salmone fresco o affumicato posti su tavolacci ricoperti da fogli di pvc bianco e colpiti dai roventi raggi solari.
• Piatti in plastica bianca (tipo pic-nic usa e getta) con disposti in circolo gamberetti, salmone, mitili, una foglia di lattuga, una fetta di limone rinsecchito, metà uovo sodo…il tutto ricoperto da un velo di Domopak trasparente e pure loro disposti in bella mostra sotto i raggi del sole !
• I ragazzi preposti alla vendita (di etnie diverse ma con una prevalenza di italiani) porgono assaggi gratuiti tagliuzzando piccoli pezzetti di salmone fresco o affumicato o i classici gamberetti a … mani nude e decisamente bisognose di robusti lavaggi !
• Dulcis in fundo…Il monopolio di questi punti vendita (è dimostrabile con elementi assodati) è nelle mani di nostri connazionali…Sicilia in testa…(Taormina o Messina)
• Attorno insistono diverse bancarelle di frutta/ortaggi e molte di souvenir. Il tutto su di una pavimentazione a lastroni continuamente attraversata da rivoli d’acqua a volte pure maleodorante.Ma quel che più suscita perplessità per non parlare di stupore è il numero di persone che acquista e immediatamente consuma, sedendosi attorno a dei piccoli tavoli rotondi presenti, ma mai ripuliti da avanzi precedenti o quant’altro…
Davvero stucchevole ! Le nostre AUSL avrebbero il loro bel daffare se potessero intervenire !
Superfluo aggiungere che gli unici acquisti nostri si sono concentrati su un paio di buffissimi Troll come souvenir della città.
Siamo poi passati (molto volentieri) alla visita del Molo di Bryggen davvero unico nella sua particolarità. È un peccato che l’intero quartiere sia bruciato ma per tutta la lunghezza del molo esistono questi edifici in legno divisi da strettissimi accessi e in queste orgogliose costruzioni c’erano i fondaci e gli alloggi dei mercanti della Lega Anseatica.
Una visita, lungo gli stretti passaggi pavimentati in legno, è intrigante e affascinante. Da non perdere assolutamente.Ci sorbiamo … un paio di altri Musei compreso quello Nazionale della Pesca (Fiskerimuseet) in fondo al molo dei traghetti … compresi nella Bergen Card … poi una decisione che a posteriori, doverosamente, dobbiamo definire “sciagurata”… Mettere qualcosa sotto i denti … evitando il già citato Mercato del pesce… Ma, come si e soliti dire:
Dalla padella alla brace !!
Ci attirano (purtroppo) l’hamburger e le patatine del MacDonald … e qui davvero dobbiamo dire …
Ma chi ce lo ha fatto fare ??
Non è tanto la qualità del prodotto (quella è uguale in tutto il mondo!) ma l’incredibile tempo impiegato per entrare in possesso di quattro hamburger con pollo e formaggio …
È persino inattendibile doverlo scrivere:
35 minuti di attesa !!!
È proprio un locale da consigliare !
La ascesa al Mount Fl?yen attraverso la Fl?ybanen, una funicolare molto moderna, è davvero consigliabile. Si scopre una Bergen che vista dall’alto stupisce veramente. I suoi grandissimi e molteplici moli, le navi di ogni dimensione all’attracco, le colline che circondano la città, le grandi strade che si intersecano e che la circondano con i nuovissimi raccordi sopraelevati.
È decisamente una piccola “metropoli”.Nel pomeriggio inoltrato facciamo ritorno al camping letteralmente distrutti sopratutto per il caldo davvero massacrante che ci ha accompagnati per tutta la giornata.
Si conclude così la visita a questa città, seconda per grandezza solo a Oslo, che ricorderemo piacevolmente per le immagini, i colori e le atmosfere che ci ha regalato ma non altrettanto potremo dire per le situazioni vissute.Il campeggio (?) per le due notti presenta una fattura di 400 Nok (pari a Euro 50,00)
Giorno 29 Sabato 26 luglio 2008
Bergen Nesttun - Kinsarvik km. 148Si abbandona Bergen prendendo la E16 in direzione Indre Arna. Poco dopo questa località si imbocca la statale 7 per
Norheimsund ove si prende a costeggiare un fantasmagorico Hardangerfjorden.
Sono una quarantina di km da film !! La carreggiata e del tutto identica alla indimenticabile statale 17 e il fiordo con i suoi plurimi bracci si incunea per ben 180 km nell’entroterra. Di mano in mano che si procede il fiordo si restringe e assume via via un aspetto sempre più primitivo.
Le possenti creste coperte di neve dell’altopiano montuoso di Hardangervidda sembrano quasi ostili dall’alto dei loro 1200 m.
Ma di ostile qui davvero non c’è nulla … si resta incantati e stupefatti in silenziosa ammirazione per lunghi e indimenticabili minuti.
Alcune guide in nostro possessori anticipano la possibilità di trovare, da queste parti, greggi di renne, montoni e capre … ma noi abbiamo visto, e in abbondanza, solo queste ultime.
Le renne, di tanto in tanto, ci apparivano sulla fin troppo frequente segnaletica stradale !!
Sostiamo per il pranzo in una splendida area di sosta a Fykse con tutti i servizi possibili. Scarico anche a terra con botola dotata di “carrello” per il sollevamento…rifornimento idrico … raccolta differenziata immondizia e docce calde in apposita costruzione in legno. Siamo a bordo fiordo-mare e tentiamo un ultima caccia al pesce…
FIASCO su tutto il fronte!
Kvanndal
Da questa località vi è la possibilità, via traghetto, di raggiungere Kinsarvik ma noi continuiamo sulla splendida 7 e costeggiando lo strettissimo Granvinfjorden andiamo ad … infilarci in un sempre più tetro tunnel di ben 7 km … che ci porterà sulla statale 13 e dopo la località di
Vansbygdi
Ci imbarchiamo sul traghetto per
Brimnes
Continuiamo con la 13 (con le stesse caratteristiche della 17…singola carreggiata) sino a raggiungere
Kinsarvik
Qui ci sistemiamo in area parcheggio priva però dei servizi ma ugualmente confortevole. Siamo praticamente al centro dell’abitato e alle spalle del locale campeggio. In necessità si può utilizzare i suoi servizi. Pernottiamo qui e dopo aver sistemato le varie computisterie … tutti a nanna…
Il traghetto di oggi ci è costato 209 Nok pari a euro 26,00.Giorno 30 Domenica 27 luglio 2008
Kinsarvik - Notodden Heddal km. 293La statale 13 che oggi percorriamo costeggiando continuamente il lunghissimo e stretto Searfjorden ci porterà prima a
Odda poi a Skare
Dove devieremo imboccando la E134 e iniziando ad entrare nella regione denominata TELEMARK.
E qui è davvero arduo trovare aggettivi appropriati… Incontriamo le immense cascate di
Latefossen
… cateratte a precipizio e rapide vorticose che vanno a creare vere e proprie nuvole bianche formate da miliardi e miliardi di infinitesimali perline d’acqua … Una nube che avvolge tutto e tutti.
Sono centinaia i turisti che fanno una sosta in ammirazione e che, come in un “entusiasmo” collettivo … fotografano a ripetizione, chi dai pullman, chi dalle auto, dalle moto e dalle decine di camper che ad ogni possibile “slargo” stradale sostano.Indimenticabile. Davvero indimenticabile.
Per pranzo, dopo aver superato l’abitato di Roldal, grazioso borgo in uno stupendo ambiente panoramico, facciamo sosta ai piedi del ghiacciaio in un punto ampio, segnalato come punto panoramico su ogni carta turistica, appena fuori dall’ennesimo tunnel. Siamo circondati, oltreché dalla neve, da decine di piccoli e grandi laghi alpini, spazi verdi a perdita d’occhio con la statale che scende verso valle e che la si può seguire con lo sguardo per km e km.
Caprette e montoni che passeggiano ovunque e che sostano a lungo su queste larghe macchie di neve … quasi a volersi rinfrescare. Effettivamente il sole è a picco e scalda quasi fastidiosamente.
La sosta si protrae … il luogo è incantevole e il riposino dopo l’abbondante abbuffata e …bevuta … è obbligatorio.
Si riprende … abbiamo nel “mirino” Notodden - Heddal
Per la visita a quella che è considerata una delle più notevoli chiese (stasvkirke) dell’intero paese.
Raggiungiamo il paese di Notodden e all’ingresso dell’abitato è presente una favolosa area di sosta camper posta direttamente sulla riva del lago Heddalsvatnet. Fondo erboso con ampi spazi per i veicoli. Costo della sosta … zero Nok. Grazie !Giorno 31 Lunedì 28 luglio 2008
Notodden Heddal - Tanums (S) km. 301La mattinata la dedichiamo alla visita della Heddal Stavkirkje.
È davvero molto bella e merita l’appellativo di “cattedrale delle stavkirker” con le sue tre navate, gli straordinari portali scolpiti e gli arredi. È tutta completamente in legno e proprio mentre procediamo alla visita arriva sul luogo, a forte velocità, con un “polverone” incredibile, un grosso veicolo dei locali vigili del fuoco che danno inizio ad una serie di accertamenti all’impianto elettrico che, probabilmente, necessita di controlli accurati.
Come tutte le chiese norvegesi pure questa è circondata dal cimitero. Le tombe, tutte a terra, sono parecchio disadorne mostrando una semplice lastra di pietra scura con incisi i nomi dei defunti. Molto tipico e caratteristico il prato che tutto copre con una erbetta verdissima e curatissima.
Riprendiamo il cammino e in giornata abbandoneremo la Norvegia. Si avverte già un certo desiderio di riprendere la strada di casa …
Attraverso la statale E134 raggiungiamo Kongsberg e poi dirigiamo verso Drammen per poi scendere lungo la 319 a
Svelvik dove imboccando la 289 si va, con un tunnel sottomarino (l’ultimo) sino a Drobak per poi raggiungere il confine a
Svinesund
Arrivederci Norvegia !Rientriamo così in Svezia e miriamo immediatamente alla scoperta di un campeggio per un sano riposo.
Sono le 19,00 quando in località Tanums, pochi km alla destra dell’autostrada, si prospetta questa possibilità e troviamo un campeggio piccolissimo, in aperta campagna, con spazi enormi e una tranquillità impagabile.
Tanumcamp 45793 Tanumshede
La giornata, sul piano costi, si riassume così:
Tra tunnel e pedaggio autostradale 95 Nok pari a12,00 euro
Il campeggio in Svezia 240 Korone svedesi pari a euro 25,50Giorno 32 Martedì 29 luglio 2008
Tanums - Helsingor km. 370Si percorre a ritroso il tratto di percorso in terra svedese osservando con più attenzione, che non all’andata, il paesaggio e gli scorci che l’autostrada offre ma abbiamo ancora gli occhi pieni delle insuperabili visioni norvegesi e …
Questa Svezia, al confronto, ci pare ben poca cosa.
È davvero tutta un'altra cosa e più i km scorrono, più aumenta la voglia di rientrare.
A pomeriggio inoltrato raggiungiamo Hlsinborg e ci imbarchiamo di corsa…per raggiungere la Danimarca a
Helsingor … Un breve giro e ci rendiamo conto della impossibilità di sosta nei parcheggi di questa città.
Si consulta la guida dei camping e ne scopriamo uno in città ma è completo mentre a 12 km ve ne è un altro, immenso e bello, che ci ospita felicemente. DCU-Camping Planetvej 4 3100 HornbækIl traghetto costa 36,00 euro e il campeggio 25,70 euro.
Giorno 33 Mercoledì 30 luglio 2008
Helsingor - Odense km. 222Prima di riprendere la marcia di rientro decidiamo di visitare la città e il castello. Quest’ultimo ci era stato suggerito in sede di preparazione del viaggio.
È doveroso riconoscere l’imponenza e la maestosità della costruzione ma la visita degli interni è davvero una delusione. Gli ambienti sono completamente disadorni, è un susseguirsi di stanze fredde e vuote fatta eccezione per la Cappella e la … boutique … Stupenda la prima ma la seconda è piena di ciofeca tipo souvenir di bassa lega !
Si riparte e volendo evitare il percorso dell’andata puntiamo, seguendo la E20, su Slagelse e Nyborg per raggiungere la città delle favole … Odense
Qui giunti dopo una prima sosta in parking prossimo al centro ma decisamente poco piacevole (traffico, cemento, personaggi particolari … ecc.) si decide per il campeggio. Anche qui DCU-Camping Odensevej 102 DK 5260 OdenseI costi affrontati:
Pedaggio ponte Kr. 205 pari a euro 22,00
Campeggio Kr. 207 pari a euro22,00Giorno 34 Giovedì 31 luglio 2008
Odense - Hildesheim (D) km.485Lunga tappa di trasferimento con una “voglia matta” di rivedere casa, di incontrare segnaletiche comprensibili, scritte in italiano…targhe automobilistiche più paesane…
È più di un mese ormai che i nostri occhi si imbattono in paesi con un sacco di kappa e di acca e di ipsilon … ma come scrivono qui ???
Con una infernale (perché fa un caldo impressionante) e trafficata E7 attraversiamo parte della Germania sino a raggiungere e superare Hannover. Ad Hildesheim sappiamo esserci un campeggio: Freibad und Camping “Am Muggelsee” am Muggelsee, 4 31135 Hildesheim
Un poco particolare in quanto offre la possibilità a chiunque di soggiornarci e di bagnarsi in un lago presente all’interno, ma alle 19,00 “tutti fuori” … ad eccezione degli ospiti del settore camping. In effetti dopo tale orario siamo praticamente i padroni della struttura perché assieme a noi sono presenti ospiti con un paio di tendine Igloo e una roulotte ! Un paradiso !!
Il campeggio ci costa euro 22,00Giorno 35 Venerdì 01 agosto 2008
Hildesheim - Rothenburg o.d. T. km. 389I piani odierni prevedono l’arrivo a Rothenburg o.d. Tauber anche perché prevedere tappe più lunghe con il calore che stiamo ritrovando in queste zone sarebbe davvero un suicidio.
I quasi 400 km. che ci dividono suggeriscono di non esagerare e quindi li ci fermeremo anche perché, sempre che le notizie che abbiamo si dimostrino esatte… in quella località dovrebbe esserci una “signora” area di sosta camper !
Quindi superiamo, sempre sulla E7, Kassel Fulda
Per raggiungere appunto Rothenburg o.d. Tauber
Ci sistemiamo nell’apposita area, perfettamente segnalata, (impossibile sbagliare) e, con l’aiuto di un collega italiano (finalmente) apprendiamo le più importanti cognizioni per la sosta:
Per la sosta inserire nell’apposita colonnina 6 euro (arriviamo alle 15,43 del giorno 1 agosto … la sosta è pagata sino alla stessa ora del giorno 2 agosto)
Per la elettricità è indispensabile avere monete da 50 centesimi di euro. Con due di quelle abbiamo avuto energia sino al mattino inoltrato del giorno dopo.
Le prese sono 6 per ogni colonnina e sono numerate. Prima di inserire altre monete (quando eventualmente termina l’erogazione) è consigliabile premere il tasto delle prese in quel momento libere e vedere sul display se appare un credito. In quella situazione basta sfilare la propria spina ed inserirla nella presa che risulti avere un credito.
La corrente tornerà attiva sino all’esaurimento del credito.
In altre parole si può utilizzare ciò che è rimasto da chi abbia inserito più euro e non consumato, perché partito, il tempo totale !!
L’area è quanto di meglio si possa domandare, è dotata di stazione sanitaria completa e perfettamente funzionante più un locale dotato di servizi, lavelli e water.
Gli spazi per i veicoli sono su graticcio autobloccante con erba.
È possibile, visto gli spazi, l’apertura delle verande.
Il tutto, ripeto, perfettamente segnalato e a due passi dal centro del paese che ha una immagine ed una presenza definibile con una sola parola: Perfetto . Una visita da non perdere.
Il costo da registrare in questa giornata:
L’area di sosta 6 euro
L’elettricità 1 euro
Qualcuno, da noi, dovrebbe imparare !!!Giorno 36 Sabato 02 agosto 2008
Rothenburg - Fussen km. 245Siamo a circa 250 km dall’Austria e cominciamo ad desiderare le montagne tirolesi che sentiamo, per una abituale frequentazione, come “nostre”. Quindi si riprende con rinnovata lena e programmiamo persino un paio di giorni di sosta-riposo in quel di Plansee… Ma prima raggiungiamo
Fussen
Qui,pur essendo ancora Germania, l’immagine è decisamente quella austriaca. Il paese addirittura ricorda il nostro Tirolo, Vipiteno, Bressanone e così via.
Ci sistemiamo in un area di sosta all’ingresso del paese ma che scopriamo subito non essere quella rilevata via Internet. Questa è si sulla stessa strada ma l’ingresso dell’area è all’inizio di quest’ultima e non sul fondo della via, dove poi scopriremo esserci quella inizialmente individuata.
Ugualmente valida, dotata di servizi e docce calde, luce e scarico a terra.
Una lunga passeggiata in paese, allegra festa della birra in corso nell’ampio cortile del palazzo comunale, un litro di birra e cubetti di formaggio serviti da personaggi in costume tirolese, gente che balla (alla loro maniera) al suono della classica orchestrina, pure in costume…Il classico “tre palle … un soldo” per abbattere delle pile di bussolotti …
Siamo in un centro turistico famoso per i suoi castelli e quant’altro, i turisti sono presenti in massa ma…
Alle 18,00 (siamo in agosto e il sole è ancora alto) tutte le attività commerciali … chiudono le serrande !!
Il paese, tempo mezz’ora, si fa deserto !!
Anche da queste parti … alla faccia del turismo !!
L’area di sosta costa euro 13,00 con attacco luce.Giorno 37 Domenica 03 agosto 2008
Fussen - Plansee km.37Praticamente termina qui questo lungo racconto.
La località austriaca ci ospiterà sino al mattino del giorno 6 agosto quando partiremo per l’ultima tappa che prevede una lunghezza di 500 km. esatti.
Il totale dei km percorsi ammonta così a 9205 compresi anche quelli percorsi per sbaglio (succede, succede) o le deviazioni attuate per visitare mete particolari.
I giorni del viaggio-vacanza hanno raggiunto così quota 40Il Camping Sennalpe di Plansee (Reutte) definibile “lussuoso” (questo è un elemento che va evidenziato visto il costo dei “nostri italici” camping) ci ha rilasciato una fattura di euro 55,80 tutto compreso !!
Claudio Carpani carpanic@tin.it
per vedere il diario fotografico cliccare quì di seguito, quando appare cliccare sulla immaginetta centrale e attendere il caricamento poi cliccare su Slideshow (in alto a sinistra)